Dovrebbe facilitare la consegna di aiuti umanitari e l’assistenza agli sfollati in Siria la risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu. La risoluzione 2165, votata anche da Cina e Russia, stabilisce che i convogli umanitari potranno superare i confini senza il consenso preliminare del governo di Damasco, per raggiungere direttamente le zone sotto il controllo della ribellione
Il testo assicura “l’accesso urgente e senza ulteriore scadenza” dei convogli umanitari delle agenzie Onu “tramite vie dirette, senza condizioni né restrizioni”, oltre ad istituire entro 180 giorni “un meccanismo di controllo” delle Nazioni Unite dei convogli di soccorso e del loro transito attraverso quattro valichi di frontiera con Turchia, Iraq e Giordania. In tutto almeno 2 milioni di siriani necessitano di aiuti sul territorio nazionale.
La risoluzione è stata votata all’unanimità, dopo cinque settimane di serrate trattative affinché Mosca e Pechino non si opponessero al provvedimento, richiesto da più di un anno dagli operatori umanitari. La Russia ha però ottenuto la non automaticità delle sanzioni se Damasco dovesse decidere di bloccare alcuni convogli. Inoltre il testo ribadisce che l’unica via d’uscita dalla crisi è “politica”, attraverso il “dialogo intersiriano”, in conformità con la dichiarazione di Ginevra.
Intanto sul terreno si è aperto un ‘nuovo fronte’. Nella notte l’aeronautica israeliana ha bombardato tre bersagli amministrativi e militari nella zona non occupata del Golan siriano. Colpita la base aerea 90 del regime siriano ma anche Baath City, alle porte della località di Quneitra. In tutto quattro persone sono rimaste uccise, di cui due donne. Tel Aviv avrebbe risposto a due razzi lanciati in direzione del Golan israeliano.