La Comunità per lo sviluppo umano, promotrice di una cultura mondiale di Pace e Nonviolenza, esprime pubblicamente il suo ripudio dell’azione militare del governo di Israele verso il popolo palestinese di Gaza.
Stiamo attraversando una situazione mondiale pericolosa, l’entrata dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza sta provocando la morte e l’esodo disperato della popolazione. Decine di migliaia di civili hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni per cercare rifugio presso ospedali, scuole e altre infrastrutture dell’agenzia delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni internazionali.
Desideriamo riprendere le parole pronunciate da Silo l’11 novembre 2009 a Berlino, durante il Summit dei Premi Nobel della Pace.
“È urgente creare coscienza per la Pace e il disarmo. Ma è anche necessario risvegliare la coscienza della Nonviolenza Attiva, che ci permetta di respingere non solo la violenza fisica, ma anche ogni forma di violenza economica, razziale, psicologica, religiosa e di genere. Naturalmente, aspiriamo al fatto che questa nuova sensibilità possa istallarsi e commuovere le strutture sociali, aprendo il cammino alla futura Nazione Umana Universale.
Lanciamo un appello a tutte le persone affinché uniscano i propri sforzi e prendano in mano la responsabilità di cambiare questa situazione, superando la violenza personale, reclamando la fine di ogni violenza sociale e appoggiando nel proprio ambiente più prossimo la crescita di questa influenza positiva”.
Ci appelliamo ai governi e alle organizzazioni affinché richiedano:
1. La fine immediata dell’azione militare a Gaza e la fine di tutte le aggressioni provenienti da una o l’altra parte.
2. Il ritiro immediato delle truppe d’invasione dai territori occupati.
3. La ripresa del dialogo per la Pace di entrambe le parti.
4. L’osservanza delle risoluzioni dell’ONU.
Chiediamo all’ONU e agli stati membri un’azione urgente e decisiva che metta fine alla violenza a Gaza e che miri a creare un accordo di dialogo e convivenza tra i due paesi.
Ci appelliamo ad entrambe le parti affinché promuovano il rispetto e la tolleranza, riconoscano la diversità etnica, culturale e religiosa e condannino tutte le forme di discriminazione e violenza.
Sollecitiamo entrambe due le parti a creare un modello educativo e sociale che promuova la riconciliazione e la convivenza, basato sul principio morale che dice: “Tratta gli altri come vorresti essere trattato”.
Come Comunità per lo sviluppo umano, siamo solidali con il coraggioso movimento nonviolento della popolazione israeliana e di quella palestinese che da molti anni lotta senza appoggio e senza eco mediatico in un ambiente fortemente ostile
Come dice la “Carta per un mondo senza violenza” proposta dai Premi Nobel della Pace a Berlino nel 2007: “Nessuno Stato o individuo può essere sicuro in un mondo insicuro. I valori della nonviolenza negli intenti, nei pensieri e nella prassi da un’alternativa sono diventati una necessità.
Siamo convinti che il rispetto dei valori della nonviolenza introdurrà un ordine mondiale più civile e pacifico, in cui i sistemi di governance più equi, efficaci e rispettosi della dignità umana e della sacralità della vita possano diventare una realtà.
Le nostre culture, le nostre storie e le nostre vite individuali sono interconnesse e le nostre azioni sono interdipendenti. Oggi come mai in passato ci troviamo davanti una verità: il nostro è un destino comune, che verrà definito oggi dalle nostre intenzioni, decisioni ed azioni”.
Equipe di Coordinamento Mondiale
La Comunità per lo sviluppo umano