Mercoledì 11 giugno 2014 la Camera spagnola ha ratificato la legge organica che convalida l’abdicazione del Re Juan Carlos, in mezzo a richieste popolari perché venga indetto un referendum sul modello di Stato.
La norma ha ottenuto 299 voti a favore, 19 contrari e 23 astensioni, dopo un dibattito in cui sono intervenuti deputati favorevoli e contrari. Il 17 giugno il testo passerà al Senato.
Durante la discussione che ha preceduto il voto il gruppo Izquierda Plural (che raccoglie diverse formazioni di sinistra, ecologiste, federaliste e nazionaliste, N.d.T.) ha manifestato la sua opposizione alla legge con cartelli che chiedevano il referendum.
Il deputato della coalizione basca Amaiur Sabino Cuadra ha espresso il rifiuto della sua formazione politica di assistere alla “farsa” della successione di Juan Carlos. Sventolando una bandiera basca e gridando “Monarquía kampora” (Fuori la monarchia), ha dichiarato: “Il re dalle due facce si è dimesso e ora vogliono propinarci altri quarant’anni della stessa cosa. Non vogliamo né il padre, né il figlio…”
Nel frattempo il Coordinamento 25S (nato il 25 settembre 2012, quando migliaia di persone hanno protestato circondando la Camera dei deputati, N.d.T.) ha convocato a Madrid una manifestazione in plaza Neptuno, sempre con lo slogan “Rodea el Congreso”. Un comunicato informa che l’obiettivo dell’iniziativa è reclamare l’abolizione della monarchia e denunciare “l’attuale regime del ’78, incapace di assicurare un minimo di dignità e giustizia a tutti”.
Domenica scorsa il quotidiano “El País” ha pubblicato un sondaggio secondo cui il 62 % degli spagnoli appoggia la proposta di un referendum su monarchia o repubblica, mentre solo il 34 % è contrario al referendum e il 4 % è indifferente.
Traduzione dallo spagnolo di Anna Polo