Il 6 maggio a Berlino ha avuto luogo l’assemblea annuale degli azionisti della società Rheinmetall. Il complesso con il reparto „Rheinmetall Defence“ è molto attivo nella produzione di armi, fabbricando oltre al Leopard, anche carri armati per i quali forniscono tubi ed ulteriore attrezzatura. Di 270 Leopard, 2 verranno esportati in Arabia saudita, 118 in Qatar e 104 in Indonesia.
Esportazione di armi tedesche in stati con problemi nel rispetto dei diritti umani
Le norme tedesce sull’esportazione di armi non permettono la fornitura a questi tre paesi a causa della situazione politica e del mancato rispetto dei diritti umani. Tuttavia il governo federale ha concesso nel 2011, durante una seduta segreta del Consiglio di sicurezza, il permesso preventivo di esportazione in Arabia saudita. Gli affari con il Qatar e l’Indonesia sono già definitivamente chiusi.
Grazie alle proteste, il ministro dell’Economia Gabriel ha annullato il rifornimento di carri armati all’Arabia saudita: potrebbe essere considerata una vittoria delle lunghe campagne contro l’esportazione di armamenti e contro l’opinione pubblica, anche se è tutto ancora in gioco, nonostante l’annullamento del ministro Gabriel. Infatti manca ancora fondamentalmente una decisione ufficiale del Consiglio di sicurezza federale circa l’affare con l’Arabia saudita. Allo stesso tempo Gabriel ha assicurato una fornitura di barche di pattugliamento come garanzia e per quanto riguarda i carri armati, vi è un’ulteriore concessione per l’Arabia saudita.I Paesi Bassi, per preoccupazione sulla situazione dei diritti umani hanno rifiutato all’Indonesia una richiesta di fornitura di carri armati. Se la questione si è posta sempre in termini “se non riforniamo loro, riforniamo gli altri“, ora è diventata “se gli altri non li riforniscono, allora li riforniamo noi!”.
Proteste creative
Il 3 maggio 2014 l’iniziativa „Legate il leopardo alla catena!“ ha organizzato un corteo creativo alla sede centrale del complesso a Düsseldorf. Il gruppo di samba „Rhythm of Resistance“ ha pensato ad animare l’atmosfera e degli attivisti/attori, vestiti come azionisti della Rheinmetall, trasportavano in adorazione un vitello d’oro, simbolo dei dividendi milionari. Un dirigente della Rheinmetall porge un Leopard e uno sceicco del Qatar gli si avvicina, lo stesso che ne aveva richiesti 118. Tuttavia, senza la firma del governo, non è permesso nulla. Per questo viene chiamata Angela Merkel: una volta arrivata la cancelliera, si mette per iscritto la sua “benedizione” per la concessione di armi.
Alla manifestazione di apertura e di chiusura sono stati forniti alcuni dati circa la produzione di armamenti della Rheinmetall e la politica di esportazione del governo federale degli armamenti stessi. La Rheinmetall avrebbe registrato per il 2013 un giro d’affari di 4,6 miliardi di euro, la metà dei quali provenienti dalla produzione di armi. Nel resoconto di gestione è stato notificato un fatturato di 6,5 miliardi. Tuttavia è stato riscontrato un calo mondiale nella distribuzione di armamenti: nel 2012 sono stati spesi 1.594.000.000 dollari, secondo un resoconto della Rheinmetall del 2013, vale a dire una diminuzione dell’ 1,9 % nel 2013. La causa di questa perdita è da ricondurre agli Stati Uniti, che, in qualità di nazione leader nell’acquisto di armamenti, ha ridotto il suo budget del 7,8%. Al contrario molti Paesi emergenti e in via di sviluppo continuano ad armarsi costantemente. Perciò la Rheinmetall è fiduciosa e punterebbe a nuovi mercati come quelli dell’Asia meridionale e del Nord-Africa: „ Per quanto riguarda l’ambito „Defence“ ci siamo ripromessi di crescere nuovamente a partire dal 2014. Dal 2015 il 50% degli affari con compratori fuori dal‘ Europa conseguirà un gran guadagno.“
Le attività del governo federale per l’esportazione di armi in Paesi con situazioni difficili al momento sono molto limitate, dal momento che l’attuale coalizione di governo ha deciso per la sospensione delle vendite di armamenti, anche se ci sono delle eccezioni comunque provvisorie. Un’apposita commissione parlamentare dovrebbe essere informata a riguardo, sempre dopo la decisione del Consiglio di sicurezza che si riunisce in segreto, perché il permesso di esportazione di armamenti riguarderebbe il potere esecutivo, ovvero il governo federale.
Testo in collaborazione con Martin Singe e Erika Bosch di Initiative „Rheinmetall entrüsten!“
Traduzione dal tedesco di Valentina Palmisano