Logo e slogan delle Elezioni Europee 2014

I partiti anti-europeisti, anti-immigrazione e contrari a ogni diversità hanno ottenuto nelle elezioni europee un successo che qualcuno ha definito un “terremoto politico”. Nel Regno Unito la vittoria del partito euroscettico ha segnato la prima volta nella storia moderna nella quale né il Partito Laburista né i Conservatori abbiano vinto delle elezioni nazionali britanniche. L’UKIP (il Partito per l’Indipendenza del Regno Unito) ha vinto con quasi il 28% dei voti, quasi raddoppiando il 16,5% del 2009. Vent’anni fa, nelle sue prime elezioni europee, aveva ricevuto l’1% dei voti.

Questo successo può essere attribuito a due fattori: Nigel Farage, leader dell’UKIP (e praticamente suo protagonista assoluto), ha ricevuto dai media una copertura senza precedenti, completamente sproporzionata rispetto agli altri partiti e alla sua rilevanza prima di queste elezioni. Gli articoli su di lui contenevano sempre un messaggio molto semplice: il Regno Unito sta per essere invaso da immigranti arrivati per rubarci il lavoro, per usare gratuitamente la nostra sanità duramente guadagnata e per rubacchiare dal nostro welfare già ridotto, per non parlare dei loro costumi non-inglesi. La violenza aiuta le vendite e provocare paura con bugie ed esagerazioni è una forma di violenza.

Il secondo fattore è stato quindi la paura, in una popolazione che vive sotto la minaccia di un’austerity in aumento e della perdita delle reti di sicurezza che rendono la vita un po’ meno stressante: sapere che le tue cure mediche sono coperte dal servizio sanitario e il tuo lavoro sicuro.

Le rivelazioni sui commenti e i tweet razzisti dei candidati dell’UKIP e l’adesione di persone come Neil Hamilton – un ex parlamentare conservatore che ha lasciato il Parlamento con disonore dopo aver accettato tangenti in cambio di alcune interrogazioni parlamentari, che sembra aver efficacemente invitato i sostenitori di estrema destra del Partito Nazionale Britannico a votare l’UKIP) – non hanno impedito che  una popolazione impaurita creasse questa bizzarra situazione: inviare una banda di fanatici anti-europeisti nel cuore dell’Europa.

Anche Austria, Francia (il Front Nationale al 25%) e Danimarca hanno visto il trionfo della destra. Non avrà la maggioranza assoluta nel Parlamento Europeo, ma sarà sufficiente per bloccare le leggi progressiste.

Un momento delicato per le trattative sul TTIP (Accordo di Libero Scambio UE/USA)

Uno tsunami economico sta per abbattersi sull’Europa e solo un fronte unito con un’attenta considerazione dei principi fondamentali del progetto europeo (ormai pochi, anche se resta ancora qualcosa delle intenzioni iniziali) può neutralizzare l’imposizione di questo Accordo di “Libero” Scambio in fase di negoziazione con gli Stati Uniti. Questo accordo punta ad avvantaggiare le multinazionali, ad accentuare le privatizzazioni, a togliere ai governi gli strumenti per reagire grazie ai nuovi tribunali creati per difendere gli interessi delle grandi corporazioni e a ridurre gli standard sulla sicurezza e l’ambiente per adattarli a quelli americani, in teoria superiori.

Il campanello d’allarme

Tutto ciò conferma il fallimento del sistema neoliberista, il bisogno di un maggiore impegno da parte dei media sociali e alternativi per contrastare il danno già fatto da quelli istituzionali e l’urgenza di presentare al pubblico alternative coerenti, umaniste, nonviolente e aperte a tutti, invitando alla partecipazione così come all’ispirazione che sorge dalla parte migliore e più profonda della coscienza umana.

Traduzione dall’inglese di Cecilia Benedetti. Revisione di Anna Polo