Diverse migliaia di cittadini di etnia ‘haratin’ hanno intrapreso una marcia di circa 400 chilometri tra la città di Bogue, nel sud, e Naouakchott, per denunciare le discriminazioni di cui sono oggetto nel loro stesso paese. Considerati una vera e propria ‘casta’ in Mauritania, gli haratin sono i discendenti delle popolazioni schiavizzate in età araba e provenienti dall’Africa Sub-Sahariana, in particolare dal Sudan.
“Non sono integrati nella società, non possono iscriversi nelle liste elettorali né mandare i figli a scuola” denuncia Abderrahman Wode, attivista per i diritti umani secondo cui il governo di Nouakchott “fa di tutto per tenerli in una condizione di semi-schiavitù”.
Nel 1989, dopo alcune manifestazioni di piazza organizzate dal partito Azione per il cambiamento (Ac), in seguito dichiarato fuorilegge, circa 100.000 haratin furono costretti ad abbandonare il paese e deportati in Senegal e Mali. È qui che diverse migliaia vivono ancora come rifugiati.