Greenpeace accoglie con favore e attesa la nomina del nuovo management di Enel, azienda contro la quale è impegnata da anni in campagne che hanno contrastato i piani industriali di espansione del nucleare e del carbone.
“È innanzitutto una buona notizia che a capo dell’azienda non ci sia più Fulvio Conti” afferma Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace. “Sarebbe stato incredibile confermare per il quarto mandato consecutivo un signore che prima ha tentato la strada del nucleare, per fortuna bloccato da milioni di Italiani, e poi ha ventilato un assurdo piano di raddoppio della produzione da carbone, la fonte più inquinante e nociva per il clima e la salute”.
L’ultimo piano industriale di Enel segna un cambio di rotta, rispetto al passato. Ci sono elementi positivi, secondo Greenpeace, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo dell’efficienza energetica; ma c’è ancora molto da fare per la dismissione degli impianti fossili, specie per quelli più vecchi, inefficienti e inquinanti.
“Francesco Starace viene dal ramo migliore dell’azienda – prosegue Boraschi – quello che ha sviluppato un’importante filiera rinnovabile e garantito a Enel di continuare a stare sul mercato nonostante i molti errori del vecchio management. Speriamo voglia estendere a tutta l’azienda l’impulso sulle energie pulite e sull’innovazione, e che la sua nomina segni un rapido abbandono del carbone con cui Enel fa, ancora oggi, quasi il 50 per cento della sua elettricità in Italia”
Secondo Greenpeace, Enel deve tornare a fare la sua parte anche in Italia e in Europa – dove in nuove rinnovabili non ha investito finora praticamente nulla – per concorrere a cambiare il sistema energetico, per essere parte della soluzione e non del problema. Greenpeace augura quindi a Starace buon lavoro e lo attende alla prova dei fatti.