Consiglio Comunale di Milano del 10 marzo 2014
Signor Presidente, consigliere, consiglieri, è di alcuni giorni fa la notizia che in Uganda è stata varata una legge che prevede l’ergastolo per le persone omosessuali.
Nonostante le forti opposizioni provenienti da diversi paesi e personalità, tra cui il Premio Nobel Desmond Tutu, il presidente Museveni ha controfirmato la normativa approvata in parlamento lo scorso dicembre che, oltre all’ergastolo, rende obbligatoria la denuncia delle persone omosessuali il cui nome verrà reso noto attraverso una specie di gogna pubblica.
Già sui giornali del paese sono comparse liste di proscrizione in cui compaiono foto ed indirizzi dei “viziosi”.
La nuova legge è il risultato di una campagna iniziata nel marzo 2009 da tre predicatori evangelici americani. Ma è proprio il governo degli Stati Uniti ad aver dichiarato che saranno riviste le relazioni con Kampala cosa che avrà conseguenze negative sugli aiuti economici.
La Banca Mondiale ha rinviato un prestito di 90 milioni di dollari previsti per il sistema sanitario del paese.
Alcuni giorni fa il Presidente del Consiglio Vaticano per la Giustizia e la Pace, il cardinale Turkson ha dichiarato che il Vaticano ha fatto appello alla comunità internazionale perché intervenga per chiedere all’Uganda di revocare le pene previste per i gay “perché gli omosessuali non sono criminali”.
Faccio riferimento a quanto avvenuto in Uganda in questa sede perché la città di Milano ha una storia di relazioni particolari col governo di quel paese.
Ricordo che nel novembre 2007 l’amministrazione Moratti inviò a spese del comune un gruppo di vigili urbani a Kampala, in occasione del vertice Commonwealth, per addestrare i colleghi locali nella gestione delle scorte e del traffico urbano che doveva affrontare la presenza di 53 capi di stato con tutti i relativi problemi di sicurezza e circolazione.
Su questa vicenda l’allora opposizione, come Lei Presidente ricorderà in quanto estensore, fece un’interrogazione perché fossero chiariti i motivi di tanta magnanimità.
Per tornare all’attualità, visto che l’Uganda parteciperà ad Expo venendo ospitata nel cluster dedicato al caffè, auspico che la nostra amministrazione chieda al Commissario Unico di farsi portavoce del nostro dissenso nei confronti di una legislazione che va contro i diritti umani subordinando, in qualche modo, la presenza dell’Uganda al ripristino dei più elementari diritti delle persone.