Nessuna legittimità democratica, perché allora bruciare 200 milioni, in favori agli amici, come la storia insegna?
“In un eccesso di provincialismo si sta celebrando a Firenze l’idea Nardella che la città possa ospitare il G8 nel 2017. Forse val la pena mettere insieme alcune considerazioni di tipo costituzionale, economico e sociale per definire pessima questa che molti definiscono un’opportunità, ma che purtroppo, finirà per succhiare energie, intelligenze e risorse pubbliche per un evento di tre giorni che, come una delle tante Grandi opere come la Tav, il Mose, il Ponte sullo Stretto è pericolosa, dannosa e inutile”. Lo ha detto Ornella De Zordo commentando l’annuncio di Palazzo Vecchio.
“Il costo per la collettività è di 200 milioni di euro che finiranno come la storia d’Italia purtroppo ci ha insegnato, in sprechi, appalti per gli amici e inchieste della magistratura”, ha continuato De Zordo. È inoltre inaccettabile che il G8 detti l’agenda all’urbanistica fiorentina, in riferimento particolare, ma è solo un esempio, alla paventata ipotesi di “valorizzare” l’aeroporto, e altre amenità del genere che stanno emergendo, solo per il fatto che si possono sprecare risorse pubbliche fuori da ogni regola e legge. Se così fosse, ancora una volta le scelte di governo del territorio obbedirebbero a logiche emergenziali fuori da ogni pianificazione”.
Ecco le motivazioni di perUnaltracittà contro il G8 e le politiche liberiste e di malaffare che esprime
Il G8 è pericoloso perché non è democratico
Il G8 esiste da quarant’anni e si è subito imposto come un vero e proprio governo mondiale senza mandato democratico. Le sue raccomandazioni sono tradotte in politiche che colpiscono i popoli grazie alle misure messe in atto da organizzazioni internazionali come Banca Mondiale, Banca Europea, Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione Mondiale del Commercio. Tutto ciò avviene senza che i capi di Stato o di governo presenti al G8 abbiano il minimo mandato democratico per decidere alcunché.
È bene sapere che il G8 sostiene da sempre il consolidamento di un capitalismo finanziario senza frontiere e un commercio mondiale privo di una concorrenza leale. È il primo responsabile del saccheggio dei paesi del Sud del Mondo, pratica estesa negli ultimi anni ai paesi europei, tra i quali l’Italia, con le sue responsabilità nella crisi del debito e con l’imposizione, attraverso BM, BCE e FMI dei piani ironicamente chiamanti “Salva Stati”.
Il G8 tra i suoi “meriti” ha quello di aver svuotato di senso l’ONU, quelle Nazioni Unite dove la stragrande maggioranza dei paesi è rappresentata e che, se riformato e reso praticabile politicamente, potrebbe e dovrebbe essere il luogo legittimato al confronto e al dialogo tra i popoli.
Il G8 non tollera infine il dissenso democratico. Tutti ricordiamo Genova e l’azione del Governo contro la libertà di espressione e chi la praticava, culminata con l’assassinio di Carlo Giuliani, il ferimento di centinaia di manifestanti e la tortura compiuta sulle decine di persone fermate.
Il G8 è dannoso perché è uno spreco di risorse pubbliche
Il costo stimato per il G8 del 2017 a Firenze è di 200 milioni di euro. Non una grande opportunità come viene detto, bensì un vero e proprio spreco di denaro pubblico, preso da un bilancio dello Stato in stato comatoso, in un periodo in cui per sanarlo si tagliano i redditi degli italiani, si privatizzano i servizi pubblici, si taglia la sanità, la scuola e la cultura.
Capitolo appalti. L’attuale classe dirigente fiorentina ha dimostrato di non sapere gestire sul piano della legalità i grandi appalti pubblici. Basti ricordare le azioni della cricca al Nuovo Teatro dell’Opera, oppure gli intrecci tra politica, economia e stampa sull’affaire Castello, la camorra in azione nei cantieri del tunnel dell’Alta velocità. Perché i dominanti fiorentini, e romani, dovrebbero saper far meglio nel 2017 se appartengono alla stessa cultura politico-imprenditoriale? Andate a vedere infine a cosa sono servite le immense strutture costruite sia a La Maddalena che a L’Aquila, doppia sede dell’ultimo G8 italiano.
Sprechi spiccioli. Proprio l”ultimo G8 italiano, o italiota verrebbe da dire, ha visto visto tra i capitoli di spesa finiti nelle inchieste della magistratura molte voci davvero inquietanti che rappresentano un vero e proprio spreco di denaro pubblico: 22mila euro per il logo, 155mila per le prese elettriche, i pennoni portabandiere e le bandiere, 13mila per 30 distruggi-documenti, 126mila per asciugamani elettrici, 24mila euro in asciugamani di stoffa, 20mila per i cestini della spazzatura, 78mila per i bloc notes, 22mila in ciotoline Bulgari d’argento, 350mila in televisori, 10mila per i bolliacqua del the, 250mila per cartelle stampa e interpretariato, 300mila per mobili, 26mila per 60 penne stilografiche, 373mila in poltrone Frau, 63mila in fiori, 1 milione e 500mila per i frigoriferi e altri arredamenti, 1 milione e 700mila per le esigenze sceniche e televisive del premier.
Eppure ci raccontarono, con grande enfasi ripresi dalla stampa, che si trattava di un G8 organizzato a L’Aquila in maniera sobria proprio per sostenere le spese della ricostruzione. Annotatevi che in quell’occasione furono buttati via 185 milioni di euro contro i 200 previsti per Firenze.
Il G8 è inutile perché non serve ai popoli e alla cittadinanza
Miscelando le motivazioni per cui il G8 è pericoloso e dannoso si arriva a definire la sua inutilità per le persone normali. Fuori dagli organi costituzionali il G8 decide politiche contro le popolazioni degli Stati, a vantaggio macroeconomico degli enormi poteri trasnazionali e a vantaggio microeconomico per i tanti amici degli amici che – vicini a chi assegnerà gli appalti – godranno dei finanziamenti pubblici. A pagare in termini di democrazia, di riforme e di sprechi siamo e continueremo ad essere noi se non saremo capaci di ribellarci a questo liberismo dominante praticato – ahinoi – anche dalle forze sedicenti di centro-sinistra del nostro paese, Partito Democratico su tutti.