Amnesty International ha chiesto alle autorita’ russe di rilasciare immediatamente nove persone arrestate nel centro di Soci. Tra queste figurano le due ex prigioniere di coscienza del gruppo Pussy Riot, Nadezhda Tolokonnikova e Maria Alyokhina, che hanno denunciato di essere state fermate per la terza volta in tre giorni.
L’arresto di oggi, secondo le autorita’, sarebbe legato a un furto nell’hotel in cui le due Pussy Riot alloggiavano. Le due attiviste hanno dichiarato di essere state arrestate per impedir loro di realizzare un video musicale che avevano intenzione di girare, dal titolo “Putin v’insegnera’ come amare la vostra Madrepatria”.
“Nella Russia di Putin, le autorita’ hanno trasformato i cerchi olimpici in manette per bloccare la liberta’ d’espressione” – ha dichiarato John Dalhuisen, direttore del Programma Europa e Asia centrale di Amnesty International. “Questi arresti sono oltraggiosi. Abbiamo notizia di altri arresti nella zona di Soci quasi ogni giorno. Il Comitato internazionale olimpico deve esprimere ferma condanna. Le autorita’ stanno prendendo di mira persone che esprimono le loro opinioni. Questa spirale di violazioni dei diritti umani intorno al Villaggio olimpico deve cessare”.
L’elenco delle persone arrestate comprende Semyon Simonov del centro per i diritti umani Memorial, alcuni giornalisti di Radio Free Europe e del quotidiano indipendente russo Novaya Gazeta e l’attivista David Hakim, fermato per un sit-in solitario a sostegno dell’ambientalista e prigioniero di coscienza Yevgeny Vitishko.