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Due giorni fa La Casa Bianca ha definito un “lavoro costruttivo” la destituzione del presidente Viktor Yanukovych, personaggio sicuramente non da premio Nobel, ma che rappresentava comunque il presidente regolarmente eletto di uno stato sovrano.
Quasi nessuno dei tanto “liberi” organi di stampa occidentali però in questi giorni si sono chiesti chi avesse finanziato e coordinato la rivolta nel centro di Kiev, da dove fossero arrivati gli ultrà polacchi, i giovani bielorussi ed i veterani serbi di Otpor, gli stessi che buttarono giù Slobodan Milosevic a Belgrado, da dove avessero preso le armi di cui disponevano o su come avessero imparato tecniche da veri specialisti di guerriglia.
Nessuno dei nostri mass media ha detto che se in qualsiasi paese dell’unione europea succedesse quello che è successo in Ucraina ciò verrebbe chiamato col suo vero nome ovvero colpo di stato.
I nostri mass media hanno sapientemente venduto l’immagine della rivolta come se ad appoggiarla fosse tutto il popolo Ucraino, scordandosi di dire che era solo una parte del popolo e che erano lì non perché volevano entrare in Europa ma perché volevano liberarsi di un governo corrotto.
Nessuno poi ha chiamato col suo vero nome i tanti nazisti che si nascondevano fra le fila dei rivoltosi di piazza Maidan, nazisti che in questi giorni hanno dato fuoco ad edifici governativi, messo a ferro e fuoco la città, ucciso e rapito poliziotti, ucciso un giornalista indipendente e dato fuoco alle sedi del partito comunista ucraino, mentre intanto si urlavano slogan antisemiti e razzisti.
Ebbene NO per i nostri mass media è preferibile allinearsi al regime neocon e liberal e darci in pasto una versione prosaica degli eroi di Maidan, parlandoci della Pasionaria Timoshenko che arringa la folla nella piazza dei finti eurofanatici vestiti in mimetica, passamontagna, elmetto e armati di fucili, pistole e persino cannoni.
E ancora nessuno ha ricordato che nella civile Europa se un qualsiasi gruppo di persone si fosse comportato come si sono comportati questi gruppi a Kiev sicuramente i governi si sentirebbero autorizzati a fare una carneficina, visto che persino i pacifici manifestanti anti-austerity spagnoli, gli indignados, i greci DISARMATI che manifestano perché hanno fame o i nostri NO TAV vengono fatti passare per pericolosi terroristi……
Men che mai nessun giornale ha detto che il governo ucraino per evitare una carneficina di gran lunga peggiore di quella che c’è stata ha di fatto concordato una resa incondizionata con una delegazione europea, la quale solo allora ha immediatamente fermato la rivolta.
Come infine su nessun organo di stampa è apparsa la notizia dell’uccisione del giornalista indipendente Viatcheslav Vérémiï che è stato cinicamente massacrato a sangue freddo. Solo perché colpevole di aver documentato LA REALTA’ della rivolta ucraina, filmando le azioni violente, le barbarie dei manifestanti pro-euro, tra le cui fila erano presenti in gran numero attivisti di organizzazioni di estrema destra filo-nazisti riconducibili alle ideologie di Stepan Bandera
Così accade che da noi tanti giornalisti anche stranieri “inviati di guerra” al servizio della “disinformazione di sistema” vengono elogiati e ricoperti di riconoscimenti e onori a non finire, mentre di questo povero ragazzo giornalista indipendente che lascia una moglie e un figlio di 4 anni non ne parla proprio nessuno.
Nel frattempo sono già emerse prove schiaccianti, di come il governo USA di concerto con i governi UE abbiano da mesi tramato per destabilizzare e innescare un conflitto in Ucraina, come ad esempio la pubblicazione dell’intercettazione di una telefonata dell’ambasciatore Usa Geoffrey Pyatt che discute su come rovesciare il governo ucraino.
Può darsi che qualcuno abbia ancora dubbi, ma per fugarli basterebbe riflettere sulle modalità con la quale si è arrivati alla tregua, una delegazione europea si è recata a trattare con il governo ucraino, raggiungendo un’intesa che prevede elezioni anticipate, amnistia totale per i manifestanti armati e il ritorno alla costituzione precedente a quella attuale, accusata di “conferire un potere eccessivo al governo”.
Dopo aver siglato l’accordo, si vede dai video e dalle foto che girano per internet, il delegato polacco della delegazione UE che va a dialogare con i capi della rivolta, il cosiddetto “servizio di sicurezza”, che ha provveduto a placare gli animi e dopo la resa incondizionata del governo hanno addirittura fatto cordone di sicurezza mentre i membri del governo uscivano dal parlamento.
C’è un’ultima importantissima cosa che i nostri “liberi” mass media stanno omettendo di dirci, ovvero la questione della Crimea e dell’Ucraina sud-orientale a maggioranza russa. In Crimea ci sono basi militari Russe sottomarini nucleari dislocati al largo e portaerei dell’esercito di Putin. I membri della comunità russa in Crimea hanno visto gli eventi a Kiev con orrore da una parte e come un’opportunità dall’altra: il caos in Ucraina potrebbe essere finalmente la loro occasione di riunirsi a Mosca.
Un alto militare Russo di stanza in Crimea sotto anonimato ha dichiarato: “Se l’Ucraina divenisse più caotica, le autorità dovrebbero intervenire per proteggere l’etnia russa e la base navale russa nella penisola. Se l’Ucraina si rompe, si innescherà una guerra”, ha detto il funzionario anonimo al giornale. ”Loro perderanno la Crimea perché noi andremo lì a proteggere i nostri, proprio come abbiamo fatto in Georgia”.
Nel frattempo sulla pagina Twitter del corrispondente del Wall Street Journal, sono apparse le foto di centinaia di cittadini russi della Crimea , repubblica autonoma ucraina, che fanno la fila ad arruolarsi nelle brigate pro-russe nella città di Sinferopoli.
Inoltre in una dichiarazione televisiva è apparso Yanukovych che ha parlato dalla città orientale di Kharkiv, cuore del suo sostegno e della zona russofona del Paese.
L’ex presidente Ucraino ha affermato che non ha alcuna intenzione di dimettersi o di lasciare l’Ucraina, confrontando la crisi politica del paese all’ascesa dei nazisti nel 1930.
Il leader ha inoltre detto “Fino a quando l’ordine costituzionale e la legalità non vengono ripristinati abbiamo deciso di assumerci la responsabilità per la salvaguardia dell’ordine costituzionale, la legalità, i diritti dei cittadini e la loro sicurezza sui nostri territori”
I nostri “efficienti” mass media si sbracciano a farci intendere che in Ucraina sia tutto finito, la “dittatura abbattuta” , la giustizia e i buoni abbiano ancora una volta trionfato ma la sensazione veramente da incubo che non ti raccontano è che questa crisi alle porte dell’Europa non sia per niente finita ma che anzi sia solo all’inizio.
Infine è di oggi la notizia sul fronte economico, di Standard & Poor, l’agenzia di rating, che ha abbassato il rating dell’Ucraina a lungo termine da CCC+ a CCC.
L’agenzia di rating ha dichiarato che a causa della crisi politica e civile che infuria nel paese si è ridotta la capacità del governo di onorare i debiti, basandosi anche sull’incertezza del fatto che la Russia probabilmente non continuerà a fornire gli aiuti economici promessi, aiuti fin qui risultati decisivi per tenere a galla economicamente la nazione.
L’agenzia di rating ha continuato nella nota, “Crediamo sia probabile che l’Ucraina farà default , in assenza di variazioni significativamente favorevoli”
Mosca in precedenza aveva promesso di fornire 15 miliardi di dollari per il salvataggio e di tagliare i prezzi che Kiev paga per le forniture energetiche.
Il Cremlino aveva erogato i primi 3 miliardi di dollari degli aiuti promessi alla fine di gennaio e aveva promesso di rilasciare la seconda tranche proprio questa settimana.
Adesso di fatto l’Ucraina è nell’impossibilità di ricevere nuovi aiuti dalla Russia, e il rischio di arrivare al collasso economico è reale.
Default che, inevitabilmente, oltre all’Ucraina danneggerebbe anche le banche russe, molto esposte verso l’Ucraina destabilizzando in pratica anche il sistema finanziario russo, e indebolendo Putin che a mio parere è il vero obiettivo di coloro che hanno scatenato questa pericolosissima crisi.