Sono ovviamente assolutamente d’accordo con il rilancio della vertenza per fermare la follia dell’acquisto degli F35 da parte del governo italiano. Sugli F35 continuano a piovere critiche da tutte le parti, ultime appunto quelle più autorevoli in assoluto da parte del Pentagno. Tuttavia penso che la strategia impostata e seguita in questa campagna contro gli F35 abbia una lacuna di fondo, che cercherò di esporre sinteticamente.
Vi è infatti un altro problema, molto grave, che purtroppo non è stato sollevato dagli oppositori dell’acquisto degli F35: si tratta del problema delle testate nucleari tattiche statunitensi a gravità schierate in Europa, ed in particolare in Italia (sarebbero un’ottantina, suddivise tra le basi militari americana di Aviano ed italiana di Ghedi Torre).
Qual è il legame tra i due problemi? Quelle testate nucleari sono il residuo di un arsenale molti più consistente, che dopo la fine dalla Guerra Fredda era stato drasticamente ridotto, e negli ultimi anni ha subito un’ulteriore riduzione (da circa 480 valutate 10 anni fa, a circa 180 valutate oggi), che sembrava preludere al loro definitivo ritiro (e, auspicabile, smantellamento) Tra l’altro, cinque paesi europei della NATO, tra cui la Germania, si sono espressi in termini espliciti in questo senso (l’Italia ovviamente brilla per il suo silenzio!).
Senonchè … L’Amministrazione del Premio Nobel per la Pace Obama ha deciso a sorpresa di effettuare un sostanziale ammodernamento di queste testate, per la modica spesa di 10 miliardi di dollari: progetto che ovviamente fa pensare che gli USA non abbiano la minima intenzione di ritirare queste testate ed anzi facciano un assegnamento su di esse nella loro strategia militare.
Ora, guarda caso, l’F35 è progettato con capacità nucleare! C’è un nesso tra queste due cose? Non è facile saperlo con certezza: ma pechè i sostenitori della (sacrosanta) campagna contro l’acquisto degli F35 (in Parlamento e nella società civile) non colgono questa occasione per rilanciare anche il problema – ignorato da tutta la nostra classe politica, di tutti i colori!) della presenza delle testate nucleari in Italia e in Europa?
Almeno un fatto è certo, ma non mi risulta che nessuno lo abbia richiamato. La Germania – che, appunto, si è dichiara ufficialmente per il ritiro di queste testate nucleari (sul suo territorio ne rimarrebbero una ventina) – non acquista l’F35, ma l’Eurofighter che non è progettato con capacità nucleare! Sarà solo un caso? Non lo so.
Sia chiaro, io non “preferisco” l’Eurofighter all’F35, sono entrambi strumenti di guerra e di morte. Ma, per lo meno, perchè non cogliere l’occasione per riportare all’attenzione dell’opinione pubblica e della classe politica (entrambe molto “distratte”) il problema dell’Italia paese nucleare, in violazione del Trattato di Non Proliferazione, e del disarmno nucleare, a partire dall’eliminazione di questi residuati bellici della Guerra Fredda?