L’impegno a promuovere la pace e la nonviolenza si lega alla possibilità che ognuno di noi ha di migliorare il proprio stile comportamentale nelle relazioni con gli altri. Ogni relazione e ogni gruppo (associativo, lavorativo, familiare, amicale) sperimenta conflitti: «Il conflitto si situa nell’area della relazione e può rivelarsi una occasione di apprendimento evolutivo, organizzativo, educativo. E’ importante conoscere se stessi nei conflitti per conoscere l’altro»[1]. Come si origina un conflitto interpersonale? Quali comportamenti instaura? Di quali risorse disponiamo per una loro gestione nonviolenta? Cosa significa, in pratica, agire in modo nonviolento? Quale è il ruolo della comunicazione all’interno dei conflitti? Sulla base di queste domande, si proverà a introdurre il tema della nonviolenza a partire da ognuno di noi. Abbiamo bisogno di comprendere meglio gli ambiti del nostro stesso agire quotidiano, perché è questo il luogo per costruire benessere nelle relazioni interpersonali e sociali, che, in una società complessa come quella odierna, vanno affrontate in modo più responsabile ed efficace.

A chi si rivolge il laboratorio

L’iniziativa è rivolta a quanti siano interessati ad approfondire la tematica dell’agire nonviolento e del ruolo della comunicazione nei conflitti interpersonali.

Obiettivi

– Sperimentare comportamenti e situazioni relazionali in cui ci troviamo a gestire conflitti.

– Migliorare la comprensione di dove e come si originano i conflitti interpersonali.

– Elevare il livello di consapevolezza personale sugli stili di comunicazione che usiamo quotidianamente nelle relazioni.

Strumenti e Metodologie

Il laboratorio propone attività che integrano fasi di formazione esperienziale, di riflessione e approfondimento. Attraverso l’utilizzo di diversi strumenti (role playing, simulazioni, lavori di gruppo) ci si “calerà” in situazioni concrete: “giocando”  i diversi ruoli proposti da questi strumenti, ci si dà la possibilità di sperimentare in prima persona difficoltà, vantaggi e svantaggi connessi alla realtà di tutti i giorni e non sempre oggetto della nostra osservazione. La metodologia si basa sul coinvolgimento attivo di ognuno e sull’interazione di gruppo. Mettendosi ”in gioco” si esplora se stessi, si apprende dall’esperienza concreta e si comprende in maniera più completa, poiché è l’intera persona che partecipa, con le sue emozioni, riflessioni, conoscenze, vissuti.

Nota organizzativa

Il laboratorio di formazione esperienziale non è una conferenza, non è un seminario, non è una lezione frontale! E’ una modalità di conoscere e conoscersi basata sull’apprendimento attraverso la scoperta, attraverso l’esperienza di cui sono protagonisti gli stessi partecipanti. Di conseguenza la sua utilità si fonda sulla presenza dall’inizio al termine delle attività. E’ richiesto quindi un impegno per l’intera durata del laboratorio. Per un’efficace interazione e gestione dei tempi, è opportuno che il gruppo sia formato da massimo 15 persone. E’ necessaria la prenotazione.

Programma

h. 09.00      Presentazione del laboratorio – Attività introduttiva: RI- CONOSCIAMOCI (per conoscerci meglio tra noi) – Role Playing: So…stare nel conflitto (per esplorare le diverse strategie con le quali agiamo nei conflitti. Per un vocabolario della pace: “Nonviolenza” e “Conflitto”. Parole e significati a confronto. Lettura condivisa di brani.

h. 13.00      Pausa pranzo

h. 14.30       Simulazioni e Role playing : Il conflitto tra il dire e il fare. Focus sulla comunicazione interpersonale: comunicare è agire – agire è comunicare (per comprendere meglio il nostro agire comunicativo e le “regole” della comunicazione umana; per esplorare come progredire verso un agire nonviolento).

h. 17.30        Slides di sintesi, riflessioni e conclusioni

Termine previsto: h. 19.00

Informazioni sulla conduzione del laboratorio Silvana Barbirotti è stata ricercatrice nel campo dei diritti umani e manager di progetti formativi e conduttrice di laboratori socio-relazionali, di educazione alla pace e alla legalità. www.siforma.org

 


[1] Daniele Novara, coordinatore del CPPP di – Centro Psico-Pedagogico per la Pace