foto: Douglas J. McLaughlin
Estremamente geloso delle proprie tradizioni e del poprio stile di vita, il Bhutan continua la sua lotta per bilanciare necessità economiche e flusso turistico, commerci e originalità della propria cultura. Persegue ancora la compatibilità ambientale delle innovazioni che inevitabilmente stanno aprendo il suo territorio montuoso al mondo, finora senza particolari scossoni.
La necessità di movimentare persone e merci con maggiore frequenza, tuttavia, ha da tempo aperto il dibattito sulla sostenibilità ambientale di strade e autoveicoli che potrebbero diventare un grave fattore d’inquinamento.
Ogg, in una conferenza stampa congiunta con il presidente del consiglio d’amministrazione della Nissan Motors, Carlos Ghosn, il governo di Thimphu ha annunciato la scelta di puntare sui motori elettrici, per ora per gli autoveicoli di uso ufficiale o di servizio pubblico.
Con un doppio vantaggio di minore rischio ambientale e di utilizzo di una risorsa di cui il paese è ricco: l’energia elettrica ottenuta dai suoi corsi d’acqua. Nei suoi quattro grandi impianti idroelettrici, il paese dispone infatti di una capacità produttiva complessiva di 1400 megawatt, equivalente a un grande reattore nucleare. Energia ceduta in maggior parte alla vicina India, da cui provengono i carburanti fossili per alimentare i veicoli circolanti. La sostituzione graduale di autoveicoli con motore a scoppio con altri ad alimentazione elettrica è anche vista dalle autorità una mossa per affrancarsi almeno in parte dalla dipendenza energetica dall’ingombrante vicino.
Come avvio della cooperazione tra il governo locale e il colosso automobilistico giapponese, l’intero parco auto governativo e il servizio di taxi della capitale sarà sostituito da autovetture elettriche Leaf della casa di Yokohama, che hanno tempi di ricarica assai ridotti, frutto della cooperazione con la francese Renault, partner di Nissan dal 1999. Sempre l’azienda provvederà a fornire le stazioni di ricarica a Thimphu.