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Il governo ha annunciato un “accordo volontario” fra produttori e rivenditori di combustibili che stabilisce per questo mese un aumento massimo del prezzo dei carburanti del 6%.
L’intesa, ha sottolineato il ministro dell’Economia, Axel Kicillof, è “volontaria” ed è frutto di colloqui fra le imprese produttrici di petrolio, le raffinerie e le aziende che commercializzano i prodotti: fra queste, l’argentina Ypf, di recente rinazionalizzata, l’argentina Oil, la brasiliana Petrobras, la statunitense Esso e l’anglo-olandese Shell.
Kicillof ha quindi precisato che l’accordo prevede che chiunque abbia aumentato in precedenza per febbraio il prezzo dei combustibili dovrà scendere rientrando sotto la soglia pattuita. Ha spiegato inoltre che i combustibili hanno una componente “significativa” dei costi in dollari, dal momento che l’Argentina ne importa una buona parte, oltre ad aver cominciato a comprare all’estero anche greggio, questo perché “Nel 2013, rispetto al 2012, il consumo è cresciuto in volume del 9%”.
Lunedì scorso, il capo di gabinetto Jorge Capitanich aveva criticato Shell per aver aumentato del 12% i prezzi nelle sue stazioni di servizio in Argentina. “L’atteggiamento di Shel e dei suoi massimi vertici in Argentina è sempre stato cospirativo, contro gli interessi del paese” aveva detto Jorge Capitanich.