Aleppo (foto di Stanley Greene)
Misure umanitarie, scambio di prigionieri e un piano di cessate-il-fuoco per Aleppo: sono le proposte avanzate dal governo di Damasco a pochi giorni dalla Conferenza di Ginevra II sulla Siria, prevista il 22 gennaio, durante una visita del ministro degli Esteri Walid al Mouallem a Mosca.
In una conferenza stampa congiunta dalla capitale russa, al Mouallem e il suo omologo Sergei Lavrov hanno sottolineato che le proposte vanno nella direzione di alcune richieste avanzate dall’opposizione siriana in esilio che, da Istanbul dove è riunita, dovrà annunciare se parteciperà o meno all’incontro internazionale.
Ieri, dopo un incontro a porte chiuse a Parigi, Lavrov e il segretario di stato americano John Kerry avevano rivolto un appello per un cessate-il-fuoco limitato, prima dell’inizio della conferenza di pace, una delle condizioni poste dall’opposizione per aderire all’incontro.
Una parte consistente della Coalizione dell’opposizione siriana, a cominciare dal Consiglio nazionale siriano (Cns), rifiuta di partecipare a Ginevra e 44 rappresentanti su 120 hanno già dichiarato la loro intenzione di boicottare l’incontro. Secondo diversi osservatori, se anche dovesse sedere al tavolo dei colloqui, l’opposizione resterebbe frammentata e non è chiaro quanto sarebbe realmente rappresentativa delle forze in campo.