L’Organizzazione mondiale della sanità ha emanato il tanto atteso documento che riguarda la strategia per le medicine tradizionali per il periodo 2014-2023 che prevede la promozione dell’uso sicuro ed efficace delle medicine complementari e tradizionali da parte degli Stati membri, nell’ottica di incrementare la salute e il benessere anche mediante l’autocura del paziente
La strategia decennale messa a punto dall’Organizzazione mondiale della sanità in tema di medicine tradizionali e complementari nel documento World Health Organization Traditional Medicine Strategy 2014-2023 (qui la versione integrale) si propone come una “bussola per orientare i leader sanitari in due sensi: sviluppare il concetto di salute e aumentare l’autonomia del paziente”, spiega Paolo Roberti di Sarsina, presidente dell’Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona ONLUS-Ente Morale ed Esperto per le medicine non convenzionali del Consiglio superiore di sanità, nonché unico ricercatore italiano citato nelle referenze bibliografiche elencate dal gruppo di lavoro dell’OMS in calce al documento.
Il testo ha due obiettivi fondamentali: sostenere gli Stati membri a sfruttare il contributo delle medicine tradizionali e non convenzionali per la salute, il benessere e la sanità e la medicina centrata sulla persona e promuovere l’uso sicuro ed efficace di medicine tradizionali e non convenzionali attraverso la regolamentazione dei medicinali e delle competenze professionali. Obiettivi che saranno raggiunti attraverso l’attuazione di tre target: 1) la costruzione della conoscenza base a formulare politiche nazionali; 2) il rafforzamento della sicurezza, della qualità e dell’efficacia attraverso la regolamentazione; 3) la promozione della copertura sanitaria universale inserendo le medicine tradizionali e non convenzionali nei sistemi sanitari nazionali, aumentando le capacità di autocura delle persone e inserendo il concetto di autocura nei sistemi sanitari nazionali.
“Il documento aiuterà i leader sanitari a trovare soluzioni per una visione più ampia che sviluppi il concetto di salute e che aumenti l’autonomia del paziente”.
Da un lato, infatti, il rapporto indirizza il contributo delle medicine tradizionali e non convenzionali verso il concetto di salute, il benessere e la sanità incentrata sulla persona, dall’altro promuove la sicurezza e l’uso effettivo di questo approccio attraverso un’appropriata regolamentazione dei medicinali e delle figure professionali.
“Questi due passi chiave saranno raggiunti attraverso l’attuazione di tre obiettivi strategici”, ha proseguito Roberti di Sarsina. “La costruzione della conoscenza base e di politiche nazionali; il rafforzamento della sicurezza, della qualità e dell’efficacia attraverso la regolamentazione; la copertura sanitaria universale inserendo le medicine tradizionali e non convenzionali nei sistemi sanitari nazionali, aumentando le capacità di autocura delle persone e introducendo il concetto di autocura nei sistemi sanitari nazionali”.
Dalla comprensione dell’importanza delle medicine tradizionali al rafforzamento della conoscenza e delle evidenze di questo approccio, dal riconoscimento del ruolo della regolamentazione allo sviluppo di pratiche e controlli, fino ai finanziamenti per migliorare i servizi e i risultati sanitari: sono alcune delle strategie messe in atto per raggiungere i tre obiettivi citati sopra.
Uno dei punti in cui si parla nel testo, inoltre, riguarda proprio la Copertura sanitaria universale (UHC), verso la quale si sta muovendo l’OMS. “L’UHC è il modo migliore per cementare i miglioramenti ottenuti durante la decade precedente. È la massima espressione della giustizia”, ha affermato il Direttore generale dell’OMS, Margaret Chan, durante la 65a Assemblea mondiale della sanità. Rispetto all’autocura, poi, la diffusione di informazioni facili da comprendere è la chiave dell’uso sicuro e adeguato delle pratiche T&CM: questo include la necessità di stimolare i pazienti a informare le figure sanitarie che li seguono riguardo all’uso di prodotti T&CM.
Come si legge nel documento, la medicine tradizionali (TM) hanno una storia millenaria e si occupano di difendere la salute attraverso la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il miglioramento delle malattie di origine fisica e mentale.
Utilizzate a livello mondiale e apprezzate per diverse ragioni, le medicine tradizionali e non convenzionali comprendono diversi approcci, includendo dunque le cure, le pratiche e le competenze professionali delle due medicine. L’uso di esse varia in maniera profonda da paese a paese e dipende dalla cultura, dalla comprensione delle tematiche sanitarie e dalla possibilità della popolazione di accedere alla medicina convenzionale.
La scelta delle medicine tradizionali e non convenzionali dipende da vari fattori tra cui la domanda crescente di una gamma completa di servizi sanitari, l’insoddisfazione dei servizi esistenti e il rinato l’interesse per la “cura della persona nella sua interezza”. Anche il risparmio economico fa parte di questi fattori.