Da ieri, aziende pubbliche e servizi pubblici fondamentali dello Stato italiano sono stati dichiarati ufficilamente gli obiettivi centrali e immediati della strategia di privatizzazione d
Il Parlamento, che dovrà esprimersi a breve, non può diventare solo il terminale dei diktat monetari ma al contrario farsi garante dei diritti della cittadinanza. Su ciò chiederemo ai parlamentari di prendere una posizione chiara e inequivocabile.
Nessuna novità per quanto ci riguarda, se non la consapevolezza che i privatizzatori vogliono incassare e sono determinati a passare sopra tutto e tutti. Oggi hanno riaperto in grande stile l’offensiva.
I movimenti sociali, dunque, sono chiamati ad uno sforzo profondo per difendere i beni comuni e i servizi pubblici, ma anche, a disegnare un’alternativa radicale all’attuale situazione di crisi e sfruttamento.
Per questo, il movimento dell’acqua, invita a partecipare all’assemblea pubblica del 31 gennaio che già era convocata alle 17.00 sotto la Regione Lazio, in difesa dell’acqua e dei beni comuni, consapevoli che, alla luce dei fatti, siamo chiamati a una risposta determinata e repentina.