Carissimi soci e simpatizzanti dell’Associazione NonUnodiMeno e delle altre forze sociali e politiche che hanno condiviso la Petizione contro i Buoni Scuola, prima di tutto un grazie per il sostegno che avete dato alla battaglia per l’abrogazione dei Buoni Scuola o meglio della “Dote per la libertà di scelta”. Con il Presidio (circa 200 persone) e la consegna delle 15.000 firme alla VII Commissione abbiamo concluso una prima parte della battaglia sicuramente con un esito decisamente positivo (10.500 firme raccolte da NonUnodiMeno con le altre organizzazioni e circa 5.000 raccolte dagli studenti).
Abbiamo creato uno schieramento largo ed unitario che va dall’Flc/Cgil alla Fiom, dall’Arci alla Camera del Lavoro, dalle organizzazioni studentesche a Rifondazione Comunista e ai Giovani Comunisti, dagli Amici della Consulta milanese per la laicità delle Istituzioni, ai genitori del Parco Trotter e della scuola San Mamete, dall’Usb alla capogruppo del Movimento 5 stelle e a Sel Regionale. Sicuramente dimentico qualcuno.
Nell’incontro con la VII Commissione della Regione Lombardia abbiamo illustrato le ragioni per cui riteniamo grave, ingiustificata, illegittima e anticostituzionale la “Dote per la libertà di scelta”, in quanto discrimina gli studenti delle scuole pubbliche statali (più del 90%) dall’erogazioni dei fondi regionali e per questo abbiamo chiesto l’ANNULLAMENTO DELLE 2 DELIBERE DELLA GIUNTA REGIONALE sia in sede regionale che con le 2 studentesse delle scuole statali che hanno presentato con i loro genitori un RICORSO AL TAR REGIONALE, che vedrà la prima udienza il 28 gennaio 2014.
A questo va aggiunto che nel bilancio di Previsione della Giunta Maroni c’è la conferma dei 30 milioni di € per la “dote per la libertà di scelta (solo per gli studenti delle private), mentre il sostegno al reddito (aperto anche agli studenti delle scuole statali) viene drasticamente ridotto a 5 milioni di € e addirittura azzerato per quanto riguarda il sostegno al merito o quello all’handicap. Quanto previsto nel Bilancio Preventivo va contrastato duramente il giorno 16 nella sede del Consiglio Regionale.
La posizione di chi sostiene la necessità di presentare emendamenti per riequilibrare le diverse voci, come il Pd o il Movimento 5 Stelle, va rafforzata dalla giusta argomentazione che, per quanto riguarda la “dote per la libertà di scelta”, siamo di fronte ad una scelta profondamente anticostituzionale, in quanto contraria al principio di eguaglianza sancito dall’Art.3 della Costituzione, nonché degli art. 33/34/ e 117.
Questa corretta impostazione darebbe maggiore efficacia alla stessa battaglia emendativa, che ne uscirebbe rafforzata se ben impostata politicamente. Altrimenti la maggioranza di destra al Consiglio Regionale farà valere i suoi numeri in sede di votazione e l’opposizione avrà fatto il suo bel dovere di testimonianza, ma senza risultati significativi.
Con in più il fatto che rimarrebbe l’incostituzionalità della Dote senza un’opposizione degna di questo nome, così come è avvenuto dal 2001 ad oggi, dove abbiamo registrato da parte di quella che avrebbe dovuto essere l’opposizione un silenzio assordante, a parte la lodevole denuncia documentata dell’ex consigliere di Rifondazione Comunista Luciano Muhlbauer.
Sono prevalse cioè le convergenze consociative che hanno anticipato nei fatti, anche se non formalmente, il governo delle larghe intese ed in ciò favorito le lobbies delle scuole private – più di 600 milioni di € che sono passati dal 2001 ad oggi dalle tasche dei contribuenti alle scuole private. Pertanto il primo appuntamento che abbiamo di fronte è quello del prossimo Consiglio Regionale del 16.
Con gli studenti che hanno già dichiarato la loro volontà di essere presenti. Ci saremo anche noi. Il secondo appuntamento riguarderà l’udienza del Tar regionale il 28 gennaio 2014. Anche lì saremo presenti nel pieno rispetto dell’autonomia della Magistratura amministrativa, ma con la forte determinazione a far valere le ragioni della stragrande maggioranza degli studenti e delle famiglie che iscrivono i propri figli alle scuole statali.
C’è poi un punto che vorremmo discutere con tutti voi: e cioè quello dello Statuto Regionale, che di fatto impedisce la possibilità di poter indire un Referendum Abrogativo, in quanto prevede la raccolta di 300.000 firme autenticate di cittadini lombardi, quando a livello nazionale per indire un referendum occorrono 500.000 firme. Una norma liberticida che impedisce la partecipazione popolare e che andrebbe cassata.
Ma noi tutti dobbiamo discutere eventuali strade alternative e valutare concretamente quali sono possibili. Abbiamo delle ipotesi che vorremmo confrontare con i diversi soggetti. Infine in sede di bilancio voglio ricordare il notevolissimo successo sia in termini di partecipazione che di contenuti del Convegno Nazionale di Formazione organizzato da NonUnodiMeno insieme al Coordinamento Nazionale Scuola e Costituzione e ad altre organizzazioni.
Siamo orgogliosi del risultato raggiunto, che ci fa ben sperare nella ripresa di un movimento nazionale delle “Partigiane e dei Partigiani della Scuola della Costituzione” dopo la vittoria del Referendum a Bologna e dopo la vittoria del referendum per l’acqua pubblica che hanno visto i cittadini mobilitarsi in massa e vincere contro ogni previsione.
Questa nostra battaglia è stata dunque paradigmatica: si può costruire un ampio schieramento unitario di forze sociali e politiche. Sta a noi adesso non solo continuare ma provare a vincere anche in Lombardia!
Giansandro Barzaghi, Associazione Nonunodimeno