Questo governo porta l’Italia fuori dall’Europa, approvando l’ennesimo decreto “Salva-Ilva” che concede deroghe e proroghe in barba alle rigorose norme della direttiva europea sull’Autorizzazione Integrata Ambientale. Con il decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei Ministri vengono sanate le infrazioni all’Aia (certificate dall’Ispra) e sono persino abolite le sanzioni previste dalla legge 231/2012 (nota anche come “Salva-Ilva 1”). Il decreto prevede inoltre un periodo transitorio di ben tre anni durante i quali non sarà possibile garantire la conformità degli impianti alle prescrizioni autorizzative, riconoscendo che era vero il rilievo delle associazioni ambientaliste sulla difficoltà di realizzare le prescrizioni AIA nei tempi previsti.
Ricordiamo a tutti che secondo i periti nominati dalla magistratura tarantina circa trenta morti all’anno sono correlabili all’inquinamento industriale.
Si tratta di una stima molto prudente che fanno di Taranto una citta’ della morte.
Altri tre anni di inquinamento dell’area a caldo dell’Ilva causeranno ulteriori danni alla salute delle fasce piu’ fragili della popolazione. La salute non puo’ aspettare i tempi dell’Aia.
Si è purtroppo deciso di lasciare che i tarantini siano sottoposti ancora all’inquinamento per altri tre anni, i quali si aggiungono ai cinquanta passati.
Il Governo si è assunto la responsabilità di non bloccare le fonti inquinanti, di non fornire risposte alla Commissione europea, di abolire le sanzioni previste a carico degli inquinatori. Tirando le somme, il Governo concede libertà di inquinare portando Taranto fuori dell’Europa.
Segnaleremo alla Procura questa situazione anomala perche’ la salute non sia messa ulteriormente in pericolo con questo decreto che concede un ammorbidimento inaccettabile alla gia’ blanda legge “Salva-Ilva 1”.