Dopo 10 giorni di sforamento del PM10 proposte concrete per ridurre l’inquinamento.
Il sindaco Renzi dichiarò in una intervista del 26 novembre 2009: “nel 2013 avremo un Natale meno inquinato, questo davvero mi sento di poterlo promettere senza prendere in giro nessuno…il Piano antismog è il programma di mandato”. Detto-non Fatto! A distanza di quattro anni e visti i livelli di Pm10 nell’aria di Firenze, si può dire che sull’inquinamento il sindaco Renzi ha preso in giro i fiorentini. Renzi aggiunse nell’intervista: “la vera rivoluzione non sta in un piano ma nei fatti concreti: incremetare il trasporto pubblico locale, fare la gara per rinnovare completamente il parco Ataf, acquistare molti più bussini elettrici da far girare in centro, rifare le piste ciclabili di sana pianta, scommettere sulla mobilità elettrica, creare una ferrovia metropolitana di superficie…”. Se a questi “fatti concreti” che Renzi non ha concretizzato, si aggiungessero anche il più volte annunciato “bike sharing” e gli incentivi all’acquisto di mezzi elettrici, esauriti poi riaperti e riesauriti pochi giorni dopo, il fallimento è totale.
Ora, nel dicembre 2013, con il Pm10 alle stelle da 10 giorni consecutivi persino dentro Boboli, l’assessore Biti ha ancora il coraggio di affermare che le politiche dell’amministrazione funzionano: eppure lei stessa, intervistata da una televisone locale, ieri ha dovuto ammettere che non ci sono stati neppure adeguati controlli per i divieti di circolazione entrati in vigore da giovedì. Vista la poca informazione fatta dall’A.C. sui blocchi del traffico, diciamo pure che i divieti non solo non sono stati rispettati ma sono stati proprio ignorati dagli automobilisti che non ne erano a conoscenza.
Serve invece che vengano resi più efficaci i provvedimenti antismog a partire da quelli strutturali, cioè le promesse non mantenute di Renzi – che sulla carta erano condivisibilissime. Per limitare il danno ora si potrebbe ripescare dalle proposte della Regione (vedi delibera 246 del 1/3/2010): togliere la fascia oraria dei blocchi del traffico estendendo il divieto dalle 8.30 alle 18.30; incentivare l’uso del trasporto pubblico istituendo corse suppletive dei bus e prevedendo la gratuità del biglietto Ataf. E anche rilanciare la proposta che fece nel marzo 2008 al ministero dei trasporti l’allora presidente della Regione Claudio Martini: il limite di velocità di 90 km all’ora in autostrada nei tratti vicini ai centri abitati più critici, da Firenze nord a Firenze sud. Non costerebbe nulla proporre i 90 km/h al sottosegretario ai Trasporti D’Angelis, che spesso viene incontro alle richieste di quest’amministrazione. E in parallelo al limite di velocità in autostrada, l’amministrazione potrebbe far rispettare il limite di 30 km all’ora dove già in teoria ci sarebbe (centro storico) estendendolo a una fascia più ampia di strade limitatamente ai periodi di emergenza smog come quello in corso e quelli che, ormai lo sappiamo, si ripresenteranno tra gennaio e febbraio prossimi.
Proposte concrete che si potrebbero attivare se si avesse a cuore la salute della popolazione e si scegliesse di prendere iniziative di sostanza anziché di pura immagine: l’A.C. è informata del recentissimo studio Escape secondo il quale per l’incremento di 10 microgrammi al metro cubo di PM10 aumenta del 22% la probabilità di contrarre tumore ai polmoni?