Intervento al Consiglio Comunale di Milano del 9 dicembre 2013
Signor Presidente, pochi giorni fa è morto Nelson Mandela, la cui figura è stata e resterà simbolo della resistenza all’oppressione e al razzismo.
Proprio dalla cella in cui fu detenuto per 27 anni, il 27 ottobre scorso è stata lanciata, da ex prigionieri sudafricani e da rappresentanti palestinesi, la Campagna Mondiale per la liberazione di Marwan Barghouti e di tutti i prigionieri palestinesi.
Quel carcere di Robben Island nel 1999 è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità perché quella prigione è il simbolo non solo dell’oppressione ma anche della libertà.
Da questo luogo, quindi, è partita una campagna, sostenuta da personalità di alto profilo morale, che ha come obiettivo la liberazione del più prestigioso dirigente palestinese ma anche, per sua specifica richiesta, di tutti i prigionieri politici del suo popolo.
Marwan Barghouti ha trascorso in carcere complessivamente più di 18 anni della sua vita, non ha visto crescere i suoi tre figli che non hanno il permesso di visitare il padre.
I prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane sono più di 500. tra loro 136, di cui 11 parlamentari, si trovano in “detenzione amministrativa” cioè senza processo, 13 sono le donne e 195 i giovani di cui 36 al di sotto dei 16 anni.
Dal 1967, anno dell’occupazione militare della Cisgiordania e di Gaza sono più di 800.000 i palestinesi passati nelle carceri israeliane.
Nel messaggio che Marwan Barghouti ha inviato a Robben Island (messaggio che è stato letto nella cella n. 28, luogo della detenzione di Mandela) c’è scritto:
“Quando vi verrà chiesto da che parte state, scegliete sempre la parte della libertà e della dignità contro l’oppressione, dei diritti umani contro la negazione dei diritti, della pace e della convivenza contro l’occupazione e l’apartheid”.
Care consigliere e cari consiglieri, assessore e assessori, pochi giorni fa vi ho inviato il testo della Campagna Internazionale per la liberazione di Barghouti e dei prigionieri politici palestinesi.
Vi chiedo di sottoscriverla come segno di impegno per la libertà e dignità dei popoli, per la difesa dei diritti umani ed in particolare dei prigionieri politici per l’attuazione delle innumerevoli risoluzioni delle Nazioni Unite che riconoscono il diritto del popolo palestinese a vivere, libero, nella sua terra.