Una serie di video promossi dalla campagna “Taglia le ali alle armi” renderanno visibile, con una dose di ironia, le contraddizioni e i problemi connessi alla scelta di investire miliardi di euro per l’acquisto dei cacciabombardieri F-35
Primo appuntamento con “La stazione”…
Prende il via oggi una nuova iniziativa di comunicazione della Campagna “Taglia le ali alle armi”, la mobilitazione nazionale che dal 2009 chiede la cancellazione del programma dei caccia F-35. Pensata con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione su questo tema, da non circoscrivere solo ai momenti di voto parlamentare, la campagna comunicativa si snoderà attraverso una serie di “lanci” di video da qui alle prossime settimane. Con trovate spiritose e divertenti si cercherà di sottolineare la preoccupante inutilità dei soldi investiti negli F-35 e rendere visibile la contrarietà degli italiani – ormai diffusa e maggioritaria – nei confronti di questi cacciabombardieri. In ogni scena uno “stratagemma” comunicativo farà cogliere un utilizzo differente, ben più importante e ancora possibile, dell’ingente quantità dei soldi pubblici ad essi dedicati. Il primo dei quattro video (attualmente) previsti è ambientato in una stazione ferroviaria, situazione quotidianamente molto familiare – non sempre in senso positivo – a milioni di pendolari nel nostro paese.
Grazie al supporto di un gruppo di artisti video, che hanno prestato la propria opera gratuitamente, da oggi la campagna “Taglia le ali alle armi” avrà uno strumento in più nella propria opera di sensibilizzazione e pressione nei confronti del Parlamento.
Il primo video della serie è visibile dalle 12 di oggi giovedì 21 novembre all’indirizzo http://youtu.be/5l5MVYwiUA8 (ospitato dal canale dei film-maker) oppure sul canale Youtube dedicato della Rete Italiana per il Disarmo http://www.youtube.com/user/
Note sugli autori del video e della serie di “Spot NO F35” per la campagna “Taglia le ali alle armi”
Giorgio Magarò, 51 anni, regista video, lavora da sempre alla realizzazioni di video e documentari a carattere sociale e didattico. Ha collaborato per anni con il sindacato (CGIL), seguendo manifestazioni e vari reportage sul mondo del lavoro. Tra i progetti sociali, la realizzazione di documentari su temi quali l’handicap, l’Aids, il disagio giovanile e le dipendenze. Ha partecipato a mobilitazioni nazionali con vari spot: da quelle contro la guerra (nel 1991 con FGCI) fino alla campagna referendaria contro il nucleare del 2011. Attualmente realizza progetti sulla problematica del gioco d’azzardo e sulla campagna NO F35.
Salvatore Laforgia, 55 anni, sempre appassionato di fotografia con un occhio d riguardo verso la memoria storica, alla fine degli anni 80 ha imbracciato la telecamera andando alla ricerca di una dimensione documentaristica che potesse caratterizzare un estetica personale, la scelta più importante degli ultimi anni è sfociata nell’ambito storico e sociale temi che attualmente sta seguendo con grande interesse. Ha collaborato con compagnie teatrali nell’ambito videofotografico e come aiuto regia.