Il Tribunale marittimo internazionale ha ordinato oggi – con un giudizio vincolante – il dissequestro della nave di Greenpeace “Arctic Sunrise” e il rilascio dei 28 attivisti e dei 2 giornalisti che erano a bordo, previo pagamento di un deposito cauzionale di 3,6 milioni di euro.
L’istanza era stata promossa dal governo olandese, Paese di bandiera della nave di Greenpeace “Arctic Sunrise”, e illustrata in una prima udienza lo scorso 6 novembre. Ora la Russia dovrà rispettare il giudizio del tribunale, visto che per la Costituzione russa il diritto internazionale è parte integrante del diritto interno russo.
“Una giornata storica” commenta il direttore esecutivo di Greenpeace International Kumi Naidoo. “I diritti fondamentali degli Arctic30 sono stati riconosciuti da un tribunale internazionale e vorrei ricordare che il presidente Putin ha recentemente detto in una lettera al popolo americano: “dobbiamo obbedire alla legge, che ci piaccia o no”. Adesso
che 29 degli Arctic30 sono stati scarcerati su cauzione vogliamo sottolineare che questo tribunale ha affermato che tutti e 30 dovrebbero essere liberi di lasciare la Russia fino alla conclusione dell’arbitrato”.
“Sono appena rientrato da Varsavia dove si è svolto il vertice dell’Onu sul clima dove i governi non hanno agito contro i cambiamenti climatici” prosegue Naidoo.
“Gli Arctic30, invece, hanno agito e sarebbe ora che anche i governi lo facciano”.