Dal 21 novembre in libreria “LA VITA TI SIA LIEVE. STORIE DI MIGRANTI E ALTRI ESCLUSI”, di Alessandra Ballerini. Prefazione di ERRI DE LUCA, Postfazione di FABIO GEDA, patrocinio di AMNESTY INTERNATIONAL
E’ solo di un mese fa il tragico bilancio di più di 300 morti a largo di Lampedusa. E gli sbarchi continuano. Alessandra Ballerini, avvocatessa esperta di diritti umani, in “La vita ti sia lieve. Storie di migranti e altri esclusi” dà la parola ai tanti adulti e bambini che quei giorni li hanno vissuti e continuano a viverli sulla loro pelle.
La vita ti sia lieve offre uno spaccato, diretto e senza filtri, di realtà che attraversano l’Italia: alcune tristemente famose, altre invece che passano nel silenzio. Perché Alessandra Ballerini ha visto le condizioni degradanti e disumane dei Centri di identificazione ed espulsione (Cie) di Lampedusa e d’Italia, conosce il sovraffollamento delle carceri, e ricorda anche i terribili giorni del G8 di Genova. Dà voce alla rabbia di donne umiliate e di giovani prostitute, ai sorrisi spenti dei profughi che affollano i Cie; e denuncia le responsabilità di funzionari disonesti, di leggi ottuse e di pratiche burocratiche paradossali.
Ci racconta le ingiustizie, ma non solo: con orgoglio ci parla anche di donne e uomini –volontari, funzionari, professionisti, parlamentari, associazioni ma anche semplici cittadini – che a tali soprusi si oppongono e reagiscono.
Alessandra Ballerini, avvocatessa civilista, è specializzata in diritti umani e immigrazione. È stata consulente della “Commissione diritti umani” del Senato per il monitoraggio dei centri di accoglienza e di detenzione per stranieri. Da sempre attiva sul campo in Italia e all’estero, collabora con Amnesty International e Terre des Hommes, con l’ufficio immigrati della Cgil, la Caritas e la Comunità San Benedetto al Porto di Don Gallo. Si occupa di affidi di minori, di tutela di emarginati e di donne vittime di violenza; tema, quest’ultimo, che la vede impegnata presso il Centro Antiviolenza della Provincia di Genova. Suo il libro Il muro invisibile sulla legge Bossi-Fini (Fratelli Frilli, 2002).
DALLA PREFAZIONE DI ERRI DE LUCA
«Alessandra accompagna per mano il lettore, dove lui non può entrare senza mandato, senza tesserino. Lei passa oltre i fili spinati e scrivendo li rompe, perché le reclusioni, tutte quante, sono sigillate dal silenzio e scardinate dalla parola. Le succede di scippare qualche volta dalla stiva dei forzati qualche vita sgomenta, in tempo qualche volta prima che si arrenda e si butti via da se stessa. Alessandra inventa l’eccezione».
DALLA POSTFAZIONE DI FABIO GEDA
«La clandestinità è un concetto artificiale, inventato dall’uomo che sempre si arroga il diritto di includere ed escludere; un’ecchimosi dovuta alla violenza che permea le società edificate sull’io, invece che sul noi. Ecco allora la domanda affidata ad Alessandra in punta di dita – perché attraverso la rete metallica dei Centri di identificazione ed espulsione solo quelle passano. La domanda che sfiata dai “gabbi”, gabbie nelle gabbie, che lei si ostina a visitare, da cui non retrocede e dove continua a essere presente. Può un uomo essere clandestino sulla Terra?».
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