Velisti non per caso, ma protagonisti per la tutela del mare. Alla regata internazionale Rolex Cup Middlesea Race, che da sabato 19 ottobre darà il via a una circumnavigazione no-stop della Sicilia, ci sarà anche la campagna “Sicilia: il petrolio mi sta Stretto”, voluta dal WWF e dalla Sicilia stessa per scongiurare il rischio inquinamento da trivellazioni in una delle zone più preziose del Mediterraneo e creare una nuova area protetta a Pantelleria. Ora la campagna veleggerà proprio in quel mare grazie alla barca Sagola Biotrading che porterà i suoi messaggi sullo scafo e sulla randa, e all’attivazione del suo equipaggio, formato quasi esclusivamente da siciliani, che sensibilizzerà pubblico, velisti e cittadini. È la prima volta che una barca da regata sposa una campagna del WWF e sarà l’occasione per rilanciare con forza un appello anti-trivelle che in pochi mesi ha già raccolto 35.000 adesioni e avviato un importante processo per la tutela di Pantelleria: si firma fino al 24 ottobre.
“I velisti si sono impegnati in prima persona per preservare il loro mare, un mare di una bellezza stordente, minacciato da esplorazioni petrolifere che lo rovinerebbero per sempre – ha detto Marco Costantini, responsabile Mare del WWF Italia – Andare a vela è un simbolo perfetto della potenza dell’energia pulita e dell’importanza di un mare in salute. Sarà una grande occasione per ribadire, insieme ai 35.000 italiani che hanno già aderito alla campagna, un secco no alle energie insostenibili e chiedere un nuovo modello di sviluppo per il nostro paese. Un Mediterraneo di qualità, con acque pulite e libere dalle trivelle, può garantire bellezza, tradizioni, economia a vantaggio di tutti.”
“La Middle Sea Race si svolge da 34 anni nel mare unico e incontaminato del Canale di Sicilia, lo stesso mare che lo stato italiano vorrebbe disseminare di piattaforme per l’estrazione del petrolio. Se questi progetti andassero in porto, le nostre barche dovrebbero veleggiare tra le trivelle: uno scempio che non possiamo permettere. Per questo sosteniamo con forza la campagna WWF “Sicilia: il petrolio mi sta stretto” e inviteremo tutti i velisti e gli amanti del mare a fare altrettanto” ha detto Peppe Fornich, Skipper di Sagola Biotrading.
“L’equipaggio di Sagola, quasi interamente siciliano, sposa con entusiasmo questa iniziativa per la difesa dell’ambiente, ma anche di economia e tradizione a beneficio della collettività – aggiunge Alberto Zaccagni, sail-trimmer di Sagola Biotrading e presidente di ApneaPantelleria, da anni in prima linea contro le ricerche petrolifere – Trascorreremo i prossimi giorni regatando per circumnavigare l’isola più bella del Mediterraneo, la Sicilia. L’idea che in futuro dovremo evitare di scontrarci contro le piattaforme a ridosso delle Egadi, di Pantelleria, di Malta, ci sembra illogica e impossibile”.
Per il WWF le concessioni petrolifere non possono essere date dallo stato italiano senza che i cittadini possano esprimere un parere a priori (quando è richiesto a posteriori, nella maggiore parte dei casi il gioco è fatto). Tutto questo sta accadendo a Pantelleria, unica isola del Canale a non essere protetta, dove grazie anche alla campagna WWF è stato avviato un processo di pianificazione della sua tutela che vuole mettere allo stesso tavolo pescatori, promozione turistica, cittadini, amministratori locali
Assieme all’Adriatico, il Canale di Sicilia è l’altro mare dove la Commissione Europea vuole implementare la Pianificazione Territoriale Marina, una sorta di “piano regolatore” dove le istituzioni gestiscono il processo e i cittadini esprimono un’opinione sul futuro del loro mare, su come vorrebbero il loro ambiente di vita e di lavoro. Un processo attivo, in cui i cittadini e i diversi attori del mare possono stimolare le istituzioni, dal Comune alla Regione fino all’Unione Europea. “Sensibilizzare i cittadini attraverso la Rolex Cup Middle Sea Race – conclude Costantini – , sarà un modo importante per renderli parte attiva nella conoscenza e nella tutela del mare”.
Fonte WWF