Una delegazione del Comitato No Tunnel TAV di Firenze sarà presente alla sessione del consiglio regionale del 1 ottobre per ascoltare il dibattito previsto sul “Passante TAV” a seguito degli arresti eccellenti e della polemica che sta travolgendo la Giunta Regionale Toscana; elemento emergente è la rimozione dell’architetto Fabio Zita dal suo incarico di responsabile del settore VIA (valutazione impatto ambientale).
Alle ore 17.30 dello stesso giorno si terrà un presidio davanti alla sede del Consiglio in via Cavour 4.
La vicenda del Sottoattraversamento fiorentino dell’alta velocità non dimostra soltanto che le critiche e l’opposizione dei cittadini fossero concrete e fondate, ma apre una squarcio inquietante sul sistema toscano.
Il Comitato riconosce che il Presidente Enrico Rossi e la sua Giunta sono solo gli ultimi arrivati in una catena di decisioni distorta, malata, piegata solo agli interessi delle ditte costruttrici; è evidente che siamo di fronte una intera classe politica “bipartizan” incapace di decisioni autonome, asservita alla “squadra” intenta a imporre alle istituzioni pubbliche un’opera inutile , dannosa, estremamente costosa, ma molto ben remunerativa per i promotori politici e privati del “Passante”.
Proprio questa subalternità a interessi estranei all’interesse pubblico dovrebbe preoccupare tutti sulle condizioni della politica toscana e nazionale, specie quella legata alle “grandi opere inutili”.
Questo fenomeno illumina anche l’assurdità di molte altre vicende toscane, oltre ai tunnel TAV:
- dallo scandalo delle ASL toscane ai vergognosi modelli di project financing degli ospedali in costruzione
- la vicenda del Monte dei Paschi di Siena
- le tristi ombre sulla promozione della geotermia sull’Amiata
- il flop da 900 milioni del rigassificatore di Livorno che gli utenti dovrebbero comunque ripagare
- la beffa degli inceneritori che, a dispetto delle dichiarazioni, restano gli strumenti principali di gestione dei rifiuti
- l’assurda politica delle energie rinnovabili piegata solo all’ottenimento delle sovvenzioni piuttosto che ad una politica energetica
- l’ipocrisia di fronte alla ripubblicizzazione dell’acqua e ai risultati referendari
- gli occhi chiusi davanti ad uno dei più gravi disastri ecologici come la distruzione del parco delle Apuane
Oggi non siamo tanto davanti all’ennesimo scandalo, ma al disastro del modello economico e politico di “rito toscano”.
I cittadini che cercano, senza alcun aiuto dalle istituzioni, di denunciare l’attuale politica paiono essere l’unico e ultimo embrione di una nuova politica per la Toscana.
Comitato NO TUNNEL TAV
338 3092948