Lo smantellamento dell’accampamento di St Paul non è stata la fine di Occupy London. Il movimento di base, fulcro di proposte e campagne, ha continuato le sue attività e punta ad ampliarsi costruendo una rete con altre organizzazioni che lavorano per un sistema più umano e meno violento. Giustizia per tutti, democrazia reale, uguaglianza, libertà, non discriminazione, la fine della guerra, la protezione dell’ambiente e molto altro, in collegamento con altre reti simili in molti paesi sono i temi da portare avanti.
Occupy London festeggia il suo secondo anno di attività con eventi di azione diretta, assemblee, proteste, marce, gruppi di lavoro e campagne. L’anno scorso i Putney Debates non hanno solo commemorato uno dei più interessanti esperimenti di partecipazione di base dal 1647, ma hanno anche lanciato la continuazione dell’Accordo del Popolo per proporre cambiamenti costituzionali in vista della creazione di una democrazia reale.
Si possono trovare immagini delle attività degli ultimi due anni in Occupy London ONN (Occupy News Network), che è diventata anche un ricco e variegato mezzo d’informazione per notizie, opinioni e campagne.
Durante il discorso d’apertura della Rebellious Media Conference a Londra Noam Chomsky ha definito il movimento Occupy il fenomeno più interessante del momento e un progetto a lungo termine. E in effetti è proprio così.
Traduzione dall’inglese di Anna Polo