Il progetto si inserisce nel più ampio quadro di politiche d’immigrazione volte a scoraggiare gli ingressi degli stranieri extra UE.

Il Ministro dell’Immigrazione britannico, Mark Harper, ha annunciato che intende prendere dei provvedimenti per “rallentare il percorso di reinsediamento dei rifugiati”. Così si legge in una nota ministeriale rilasciata dalla Camera dei Comuni, che annuncia anche modifiche nella gestione delle domande di rifugiati che hanno commesso crimini.

Sembra dunque che il governo stia lavorando per ridurre il numero di richiedenti asilo in grado di richiedere un permesso di soggiorno a tempo indefinito nel Regno Unito (Ilr). Un Ilr è in genere riservato a stranieri extra UE e in sostanza prelude alla cittadinanza. Le modifiche che sono in progetto sembrano rientrare nel piano di governo, annunciato già nel 2010, di ridurre il numero degli immigrati annui sotto quota 100.000, obiettivo già parzialmente raggiunto, dato che dal 2010 il numero è sceso da 250.000 a 150.000, grazie agli inasprimenti dei parametri previsti per ottenere un permesso di soggiorno, come l’abolizione di due tipi di visto per studenti stranieri, che senza di questi non possono restare dopo essersi laureati; l’imposizione di un numero massimo annuo di visti concessi a lavoratori stranieri altamente qualificati; l’introduzione di un tetto di reddito minimo per il ricongiungimento familiare. Dal 2016, inoltre, i lavoratori stranieri che non guadagneranno almeno 35.000 sterline annue (quasi 36.000 euro) non potranno nemmeno fare domanda per l’Ilr.

Tra le ultime misure annunciate vi è anche un progetto pilota, che verrà lanciato a novembre, che prevede il pagamento di una sorta di cauzione fino a 3.000 sterline (quasi 3.600 euro), riservata a stranieri provenienti da sei paesi considerati “ad alto rischio”, tra cui India, Nigeria e Pakistan, che verrà restituita solo quando il possessore del visto lascerà il paese.

Inoltre il governo ha anche annunciato il varo per la fine del 2013 di un nuovo progetto di legge che prevederà altre misure, tra cui il pagamento annuo di 200 sterline (circa 240 euro) per usufruire del sistema sanitario riservato a tutti gli stranieri residenti, compresi gli studenti

Tutti questi provvedimenti renderanno molto più difficile per i rifugiati il reinsediamento permanente nel Regno Unito. L’idea espressa da quanti ostacolano l’immigrazione nel paese è che se da una parte il Regno Unito deve adempiere i suoi obblighi internazionali in materia di protezione di rifugiati e richiedenti asilo, dall’altra questi ultimi dovrebbero lasciare il paese non appena il pericolo che li ha spinti alla fuga è passatoSamantha Falciatori

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