I primi 40 anni della globalizzazione, dalle prime deregulation alla bolla dei subprime: un vero romanzo economico per capire come è cambiato il mondo globale e perché nulla potrà essere più come prima.
Se fosse un “filmino di famiglia”, la globalizzazione muoverebbe i primi passi nel 1973, l’anno in cui l’economia Usa rallenta e inizia il processo che porterà a un a vasta deregulation degli scambi commerciali internazionali e a una “cascata” inarrestabile di eventi economici da cui siamo poi rimasti travolti, dall’indebitamento dei paesi poveri alla finanziarizzazione dell’economia.
Un libro dedicato ai cittadini più attenti, ma anche a studenti e studiosi: uno strumento inedito e prezioso, ideale per chi vuole ripercorrere la cronologia della globalizzazione e comprenderla fino in fondo. Alessandro Volpi, professore universitario a Pisa e dal 2013 Sindaco di Massa, percorre infatti con lucidità e minuziosamente – quasi un fotogramma dopo l’altro – la biografia della globalizzazione, con le prime “turbolenze” e il pericoloso fidanzamento con la finanziarizzazione, rapporto perverso che porterà all’esplosione della crisi nell’estate 2007.
Scrive Volpi: “La globalizzazione è un concetto che deve essere storicizzato e contestualizzato, i cui elementi costitutivi possono essere individuati nella sostanziale libertà di circolazione delle merci, delle persone e dei capitali, (…) nell’assoluta priorità del mercato internazionale rispetto ai mercati interni, (…) e in una crescente finanziarizzazione, nell’impressionante incremento della quota parte di ricchezza del pianeta scaturita da strumenti finanziari. Questo processo [è culminato] nella nascita della WTO, World Trade Organisation, che ha puntato a formalizzare una profonda modifica dell’idea stessa di mercato internazionale perché ha definito come merci non solo i beni industriali, ma anche i servizi e i beni agricoli, in nome della loro totale liberalizzazione e della possibilità di tradurli in oggetti finanziari”.
“La globalizzazione, dalla culla alla crisi” ci aiuta dunque non solo a comprendere il nostro “presente storico”, ma anche a darne una lettura critica e un giudizio di valore: l’autore non si limita infatti a seguire la parabola della globalizzazione, ma racconta le dinamiche sociali e politiche che la accompagnano, misurandone le conseguenze in termini economici, ma anche per il destino di persone e interi popoli.
In questo “prendere le misure” c’è tutto il nostro “spiazzamento, per cui misuriamo il pianeta usando categorie che erano valide fino a qualche decennio fa, quando il reale era decisamente superiore rispetto all’informale e alla virtualità finanziaria, ma che oggi rischiano di trascurare la vera sostanza dei processi economici e sociali, peraltro lasciandoli privi di una coerente e pensata rappresentazione politica”.
Il quadro che Volpi delinea comporta quindi due urgenti scelte: la restituzione del primato delle decisioni – ora appannaggio delle istituzioni finanziarie e dei diversi potentati – alla politica, la capacità di leggere il mondo secondo criteri nuovi e il superamento delle logiche nazionali – soprattutto in Europa – ragionando di un Unione bancaria e fiscale anche dove comporti una dolorosa “cessione di sovranità”.
“La globalizzazione, dalla culla alla crisi” di Alessandro Volpi – 168 pagine, 14,00 euro (Altreconomia)
In libreria, nelle botteghe del commercio equo e solidale e sul sito www.altreconomia.it
Alessandro Volpi (1963) è docente di Storia Contemporanea e di Geografia Politica ed Economica alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pisa. È stato inoltre docente di numerosi Master e corsi di perfezionamento in diverse sedi universitarie italiane e ha pubblicato numerose monografie dedicate alla cultura politica dell’Ottocento e alle tematiche della storia economica e dell’economia contemporanea. Alle elezioni amministrative di maggio 2013 – dopo esserne stato assessore al Bilancio, alle Finanze e al Patrimonio nella Giunta precedente – è stato eletto Sindaco del Comune di Massa, in Toscana.
Collabora con periodici e riviste specializzate. Per Altreconomia ha scritto “Sommersi dal debito” (2011) e “Mappamondo Postglobale” (2006).
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