Consegnata targa alla Presidente della Camera Laura Boldrini per celebrare la veloce ed unanime ratifica dal parte dell’Italia.
Dando concreto riscontro alle richieste della società civile, il Parlamento ha ratificato il Trattato Internazionale sugli armamenti (primo paese dell’UE ora raggiunto dalla Germania e tra i primi dieci al mondo).
Le realtà della società civile sottolineano come questa ratifica e l’entrata in vigore del Trattato possano risultare primo passo verso un sempre maggiore controllo del commercio di armi. In questo senso per l’Italia è importante che la nostra avanzata legislazione sull’export militare sia rilanciata come esperienza positiva e utile nelle fasi di implementazione del Trattato dei prossimi anni.
Oggi a Roma, a margine ed in occasione del Seminario alla Camera dei Deputati “Più regole, meno violenze”, le realtà associative promotrici in Italia della coalizione mondiale “Control arms” hanno consegnato alla Presidente della Camera Laura Boldrini una targa di ringraziamento per la veloce ed unanime ratifica da parte del nostro Paese del Trattato internazionale sugli armamenti. Un risultato già sottolineato con soddisfazione dalle realtà associative che hanno promosso anche in Italia questo percorso di nuova legislazione internazionale: Rete Italiana per il Disarmo, Amnesty International e Oxfam Italia che ripropongono nel nostro paese l’alleanza internazionale “Control Arms”.
Un percorso comune iniziato quasi dieci anni fa e che ha portato fin da subito la società civile italiana a sostenere la campagna internazionale, in particolare con oltre 40.000 volti raccolti in Italia a favore del Trattato nelle prime fasi della mobilitazione. Ruolo fondamentale e positivo ricordato dallo stesso Segretario ONU Ban Ki-moon, nel commentare il voto dello scorso aprile all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che ha licenziato il testo di Trattato, con una dichiarazione molto significativa: ”Mi congratulo con i membri della società civile per il ruolo fondamentale che hanno giocato dalla nascita di questo processo, attraverso i loro contributi di esperti e il loro sostegno entusiasta”.
Per entrare in vigore il Trattato ha bisogno della Ratifica di 50 Stati. Il nostro Parlamento ha mostrato nei fatti di voler arrivare ad una ratifica rapida e pienamente condivisa e questo voto potrà quindi costituire un traino per altri importanti Stati, portando fin da subito a livello internazionale la grande esperienza maturata dall’Italia nel campo del controllo degli armamenti.
Ma senza una forte e chiara implementazione dei meccanismi di controllo ed un futuro miglioramento di alcuni standard nel testo del Trattato il rischio è quello che ci si trovi di fronte ad un dispositivo inefficace se non nelle buone intenzioni. La Campagna Control Arms a livello mondiale sta già iniziando il lavoro per rendere vincolante il trattato e concretizzare le strutture di controllo; a livello italiano le organizzazioni impegnate nella campagna chiedono invece al nostro governo di continuare la strada di buona volontà dimostrata con la veloce ratifica promuovendo a livello internazionale percorsi di miglioramento futuro del testo e di soprattutto di organizzazione adeguata dei meccanismi della sua implementazione.