Riforma del Consiglio di sicurezza e nuovo multilateralismo, ma anche lotta alla povertà e impegno contro la proliferazione delle armi: sono alcune delle priorità evidenziate dai presidenti africani intervenuti a New York alla sessantottesima sessione dell’Assemblea generale dell’Onu.
“Non possiamo – ha detto il capo di Stato del Sudafrica, Jacob Zuma – piegarci all’infinito alla volontà di una minoranza non rappresentativa sulle questioni più importanti per la pace e la sicurezza”. Un riferimento, quello all’esigenza di una riforma del Consiglio di sicurezza dell’Onu, fatto anche dal presidente nigeriano Goodluck Jonathan. Convinto, come altri suoi omologhi africani, della necessità di ratifiche diffuse del Trattato internazionale sul commercio delle armi convenzionali approvato dall’Assemblea generale nell’aprile scorso. Jonathan ha sottolineato che a sud del Sahara “attori non statali hanno un accesso illimitato alle armi leggere, che in Africa sono armi di distruzione di massa”.