Con l’approvazione, nella linea di finanziamento estero dei Fondi Otto per Mille della Tavola Valdese, del progetto P.U.L.S.A.R., Project on Understanding and Linkages to Serbians and Albanians Reconcile, prosegue l’impegno degli Operatori di Pace – Campania per la trasformazione costruttiva del conflitto e la ricomposizione sociale in Kosovo.
Attivato in cooperazione con le Associazioni IPRI (Istituto Italiano di Ricerca per la Pace) – Rete CCP (Corpi Civili di Pace), RESeT (Ricerca su Economia, Società e Territorio) e Comitato “Danilo Dolci”, in sinergia con le organizzazioni partner kosovare, il progetto punta ad esplorare terreni di condivisione e di reciprocità tra le comunità albanese e serba, attivando ponti di legame e di comunicazione attraverso ed oltre i mille fronti del post-conflitto kosovaro.
Facendo propria la metodologia della ricerca-azione e interrogando la persistenza di elementi di legame attraverso i giacimenti culturali comunitari, specie nelle fonti dei codici consuetudinari, l’azione si volge, contemporaneamente, al monitoraggio e alla trasformazione costruttiva del conflitto e allo scambio e alla ricostruzione della fiducia tra le comunità, in particolare a Pristina e Mitrovica, autentico “centro” della divisione etnica portata dalla guerra.
Il progetto prosegue e sviluppa l’impegno delle associazioni partner, attivo sin dal 2011 con il contributo della Città di Napoli, per la costruzione di “Corpi Civili di Pace in Kosovo”, quali veri e propri gruppi di intervento, composti da albanesi kosovari e serbi kosovari, per la prevenzione della violenza e la definizione di proposte costruttive orientate alla convivenza.
Nella giornata mondiale delle Nazioni Unite per la Pace, 21 settembre, tale impegno vuole essere anche un auspicio a rinnovare l’iniziativa, istituzionale e di società civile, per definire e promuovere i Corpi Civili di Pace, quali gruppi di azione nonviolenta di ricostruzione della solidarietà e della fiducia, per la prevenzione e la trasformazione dei conflitti armati.