2 ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza. Le Nazioni Unite, che l’hanno istituita nel 2007, intendono celebrare in questo modo l’anniversario della nascita di M.K. Gandhi.

Vogliamo rilanciare questa giornata in Italia, come appuntamento comune di iniziative e mobilitazione diffuse sul territorio per promuovere la cultura e la pratica della nonviolenza, con particolare attenzione al decisivo tema del disarmo.

Per noi la giornata del 2 ottobre assume il valore di affermazione di un nuovo orientamento politico, di rifiuto della guerra come condizione preliminare per una nuova società, ispirata all’insegnamento di Gandhi: “O l’umanità distruggerà gli armamenti, o gli armamenti distruggeranno l’umanità”.

Quest’anno il 2 ottobre cade in un momento particolarmente delicato:

  • l’ossessiva ricerca di maggiori finanziamenti per gli armamenti da parte del governo;
  • la difficoltà dello stesso Parlamento ad abolire il programma dei caccia F-35, come chiede con forza gran parte dell’opinione pubblica italiana;
  • il veto del Consiglio Supremo di Difesa al Parlamento rispetto alla sua sovranità decisionale sulle spese militari;
  • lo stato di sofferenza del Servizio Civile Nazionale, vero strumento di difesa civile, non armata e nonviolenta della patria, che riceve fondi irrisori rispetto alla difesa militare;
  • la preparazione del Consiglio Europeo di dicembre sulla difesa comune;
  • la riproposizione e il rifinanziamento da parte del governo della cosiddetta mini-naja.

Il motto bellicista dell’attuale Ministro della Difesa italiano è “per amare la pace, bisogna armare la pace”. E’ così che il Ministero della Difesa diventa il Ministero della preparazione della guerra. Infatti l’esperienza storica ci insegna che “se armi la pace, ami la guerra”.

E’ necessario ribaltare questa concezione arcaica, ancorché contraria allo spirito ed alla lettera della Costituzione italiana, nel suo contrario: se vuoi la pace prepara la pace, attraverso il disarmo e la costruzione di una vera difesa civile, non armata e nonviolenta.

Con le risorse liberate da un vero processo di disarmo può essere costruito un nuovo modello di difesa italiano ed europeo, a partire dal riconoscimento, economico ed organizzativo, della piena dignità del Servizio Civile Nazionale come forma di difesa non armata della patria, alternativa a quella militare. Un modello che abbia al centro la costruzione della pace con mezzi pacifici sul piano internazionale e la difesa delle istituzioni democratiche costituzionali sul piano nazionale.

La sicurezza di tutti si costruisce attraverso il riconoscimento dei diritti civili e sociali dei popoli, non attraverso minacciosi programmi di riarmo militare degli stati.

“Non esiste una via alla pace, la pace è la via” diceva Gandhi.

Questo 2 ottobre – in sua memoria e come promemoria per ciascuno di noi – celebriamo in tutto il paese la Giornata della nonviolenza. Organizziamo dovunque iniziative politiche, culturali e simboliche, ispirate alla nonviolenza, per il disarmo e la difesa nonviolenta.

Movimento Nonviolento, Rete Italiana Disarmo, CNESC (Conferenza nazionale Enti di Servizio Civile), Tavolo Interventi Civili di Pace, Movimento Internazionale Riconciliazione, Pax Christi, Arci Servizio Civile, Amesci (Associazione mediterranea per la promozione e lo sviluppo del servizio civile ), Un ponte per…, Emmaus Italia, Associazione Obiettori Nonviolenti, Associazione per la Pace, AssopacePalestina, Gavci, Arci, AISEC (Associazione Italiana Servizio Civile)

 

(comunicare tutte le iniziative a nonviolenzaroma@gmail.com per la redazione della “mappa dell’Italia nonviolenta”)