“Dobbiamo incrociare le mani e lavorare insieme per ricostruire le chiese e le moschee delle nostre comunità”: è l’invito formulato dai leader cristiani e musulmani dello stato di Plateau per promuovere la riconciliazione e ripristinare la pacifica convivenza in una delle regioni più colpite da scontri intercomunitari e attacchi del gruppo integralista armato Boko Haram.
L’appello è stato sottoscritto dall’arcivescovo di Jos, monsignor Ignatius Kaigama, e dall’imam della moschea centrale della città, lo sceicco Balarabe Daoud, al termine di un incontro interreligioso svoltosi in questi giorni presso il “Centro per il dialogo, la riconciliazione e la pace” di Rayfield.
“Abbiamo deciso di essere la punta della lotta contro la polarizzazione e la spaccatura delle nostre due comunità”, dichiarano i due leader religiosi al termine dell’incontro a cui hanno partecipato diversi esponenti e rappresentanti delle associazioni cristiane e musulmane.
Quello del Plateau non è l’unico Stato nigeriano segnato dalle violenze, spesso originate da conflitti per i pascoli e le fonti idriche tra agricoltori cristiani e allevatori di religione islamica, e strumentalizzate da parte di politici locali. Nelle regioni settentrionali, teatro degli attacchi del gruppo integralista armato Boko Haram, negli ultimi quattro anni si contano oltre 2000 vittime.