Facciamo 2 conti: Il prossimo anno un nucleo familiare che percepisce più di 5.000 € l’anno, dovrà versare per un pasto 4,20 € . In soldoni per pagare la refezione scolastica, una famiglia povera spenderà circa 92 € al mese, per un totale di 1.016 € l’anno.
Nel caso di una famiglia il cui reddito vada dai 5.000 ai 7.000 € annui, stiamo parlando del 15 – 20% delle risorse economiche di questa famiglia, solo per garantire un pasto al proprio bimbo.
Meno di un anno fa, quasi 700 cittadini avevano chiesto, tramite una petizione popolare, la possibilità di riparlare, sia del costo troppo alto, che della modalità di gestione del servizio di mensa scolastica.
Nella petizione erano contenute sia le proposte pratiche che la disponibilità da parte di molti cittadini a poter aprire un tavolo di discussione, per condividere con il Comune le possibili soluzioni e alternative
Nulla è stato fatto, il Comune invece di cogliere l’occasione per poter condividere le proprie scelte insieme ai cittadini e applicare una forma di democrazia partecipata, ha preferito liquidare la petizione con una lettera di risposta, formalmente all’interno del rispetto delle ”regole istituzionali”, ma, nei contenuti, basata su un “NIET” assoluto su tutti i fronti, nessuna disponibilità ad aprire un tavolo di discussione, nessuna forma d’ascolto, nessun riconoscimento dei bisogni e delle proposte che i genitori avevano avanzato tramite la petizione, il tutto farcito dall’ auto-approvazione totale sul proprio operato; da parte del Comune, nessun dubbio, nessun ripensamento, nessuna disponibilità alla discussione e alla condivisione sulle scelte da fare. Nella “risposta ” del Comune di Reggello si enunciava che in merito alla gestione della mensa scolastica, tutto ciò che è stato fatto dalla giunta era stato realizzato più che egregiamente e che quindi non c’era niente su cui discutere perché niente poteva essere migliorato.
Ci rendiamo conto che il tono di ciò che scriviamo è molto critico e poco propositivo, ma, c’è un tempo per ogni cosa, adesso a scelte fatte è il tempo della critica.
Vogliamo sottolineare che la polemica e il disamore da parte della gente per le istituzioni, molto spesso non sono casuali ma sono frutto stesso del comportamento politicamente “schizofrenico ” e scorretto di chi tramite le istituzioni ci dovrebbe rappresentare, tutelare e coinvolgere e che invece si arrocca nella propria “fortezza dorata” .
A nostro parere è estremamente ipocrita e contraddittorio “parlare” di democrazia, di partecipazione e poi, nei fatti, molto istituzionalmente chiudere le porte in faccia alla gente, quando questi si avvicinano alla vita democratica, si interessano ai problemi e fanno le loro proposte.
Proposte a parte, rimaste purtroppo lettera morta, la riorganizzazione del costo del servizio di mensa scolastica di Reggello per l’anno a venire, è un esempio lampante della “schizofrenia politica” di cui parlavamo sopra.
Non c’è da stupirsi se poi la vita democratica si svuota, la gente perde fiducia nella propria rappresentanza e si da a forme di partecipazione “gridate” e mosse da chi parla alla loro pancia o peggio ancora smette di andare a votare, ci sarebbe da chiedersi in maniera fondata se forse quest’ultima cosa è proprio ciò che le istituzioni vogliono.
Per Valdarno sostenibile