Oggi Bradley Manning è stato condannato a 35 anni di carcere. La Bradley Manning Support Network l’ha definita una sentenza ingiusta e inaccettabile, che punta a intimidire chi osa denunciare le illegalità commesse dagli Stati Uniti. Mentre era di stanza a Baghdad nel 2009-10 Manning ha assistito a crimini di guerra, episodi di corruzione e abusi e li ha denunciati passando centinaia di migliaia di documenti riservati a WikiLeaks. E’ stato candidato per tre volte di fila al Premio Nobel per la Pace. All’inizio di agosto oltre 100.000 firme in appoggio alla sua nomina per il 2013 sono state consegnate al Comitato che decide l’assegnazione del Premio Nobel in Norvegia.
“L’unica persona condannata per i crimini e gli abusi scoperti da WikiLeaks è quella che li ha denunciati” ha commentato Daniel Ellsberg, che diffuse negli anni Settanta documenti segreti sulla guerra in Vietnam. “Già questo fatto dimostra l’ingiustizia di un solo altro giorno di prigione per Bradley Manning.”
Manning può ridurre la sentenza di oltre tre anni e mezzo, già trascorsi in detenzione e per i 112 giorni di torture e isolamento passati alla base di Quantico. Potrebbe godere anche di una riduzione del 10% per buona condotta.
La lotta per liberarlo non è conclusa. I sostenitori e l’avvocato di Manning chiederanno al generale di divisione Jeffrey Buchanan di ridurre la sua condanna e l’avvocato Coombs si rivolgerà direttamente a Obama e ricorrerà in appello, adducendo diverse violazioni dei diritti di Manning. Tra queste, la dichiarazione di colpevolezza resa da Obama nell’aprile 2011, più di due anni prima dell’inizio del processo, definita un tentativo illegale di influenzarne l’esito e la detenzione senza processo per oltre tre anni, in violazione del diritto costituzionale a un giudizio rapido.
I sostenitori di Manning hanno raccolto 1,4 milioni di dollari per le spese legali e organizzato mobilitazioni di solidarietà in tutto il mondo.