Che la Lunigiana e la Garfagnana fossero terre marginali e dimenticate da tutti era già tristemente noto: sembra che non si possa e non si voglia  parlare di questa area apuana nemmeno quando uno sciame sismico durissimo come quello in atto mette in ginocchio paesi interi, rendendo inagibili molte abitazioni e costringendo gli abitanti a vivere nelle tendopoli.  Oltre 1200 scosse ci hanno fatto tremare negli ultimi 10 giorni, molte delle quali sopra i 3 gradi Ricther, alcune sopra i 4 e una addirittura sopra i 5.2.

La popolazione è stremata dallo stress psicologico, dalla paura, dalle difficoltà logistiche di dover dormire fuori casa e soprattutto dal silenzio mediatico e istituzionale che sta caratterizzando questa difficilissima epopea. Questo è un “non evento” come aveva affermato il capo della Protezione Civile Gabrielli lasciandoci duramente e ulteriormente feriti sia nell’orgoglio sia nella “non solidarietà”. Negli eventi sismici nazionali del passato, i mancati aiuti alle popolazioni sono caduti sul capo anche di quelle zone che hanno avuto una forte risonanza mediatica. Noi ci sentiamo trattati come cittadini di serie C, come gli ultimi della fila; da sempre abbiamo una profonda paura, non proprio infondata, di essere abbandonati da tutto e da tutti. Questo sarebbe la fine per molti dei nostri borghi.

Vi chiediamo attenzione, aiutateci ad accendere i riflettori su questo luogo dimenticato da tutti anche da molti dei suoi abitanti. Non vogliamo fare inutile allarmismo, ma far emergere dignitosamente i problemi della nostra terra.

Salviamo le Apuane (e gli apuani)

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