Fabrizio Ferrandelli, deputato regionale del Pd e segretario della Commissione Ambiente e Territorio, ha scelto qualche ora fa il suo blog (www.ferrandelli.it) per pubblicare un post dal titolo “Muos, siamo al golpe. Crocetta dica con chi sta” dove spiega quello che stamattina è successo in Commissione Ambiente e Territorio dell’Ars sulla vicenda del Muos di Niscemi. L’organismo, su sua richiesta, doveva infatti calendarizzare l’esame del ddl 517, un disegno di legge del Governo regionale che esclude in Sicilia la possibilità di autorizzare l’istallazione di impianti e il transito di materiale nucleare, e l’autorizzazione di istallazioni ad emissioni elettromagnetiche di grandi rilevanza. Una legge che se approvata poteva bloccare i lavori del radar di Niscemi. Improvvisamente però è arrivato lo stop. Secondo la Segreteria generale, infatti, il ddl potrebbe non essere competenza del parlamento regionale. Strane coincidenze che il deputato del Pd spiega così.

 

Ecco il testo:

“La settimana scorsa, appena qualche ora dopo la decisione del Governo regionale di revocare lo stop alle autorizzazioni per la costruzione del Muos di Niscemi, io insieme a una delegazione degli attivisti “No Muos”, guidati dal sindaco di Niscemi, Francesco La Rosa, siamo stati ricevuti dal presidente della Regione, Rosario Crocetta e dall’assessore al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello.

In quell’occasione il governo regionale ci raccontò che la revoca della revoca si era resa necessaria alla luce della relazione dell’Istituto superiore di Sanità e che, senza quella determinazione, la Regione sarebbe incorsa a sanzioni economiche miliardarie.

Nel corso della riunione, proprio dal presidente Crocetta c’è stata suggerita una possibile strada per bloccare i lavori del Muos: la via legislativa. Un disegno di legge in proposito, che escludeva in Sicilia la possibilità di autorizzare l’istallazione di impianti e il transito di materiale nucleare, e l’autorizzazione di istallazioni ad emissioni elettromagnetiche di grandi rilevanza, era stato presentato qualche mese fa proprio dallo stesso governo regionale ma non era stato mai discusso.

Non ho perso un minuto di più e ho chiesto, immediatamente dopo, la calendarizzazione urgente del ddl in commissione Ambiente e Territorio.

Qualche ora fa, strane coincidenze, mentre la riunione era in corso, sono stato avvertito che la Segreteria generale stava inviando una nota per sospendere la calendarizzazione del ddl. Gli uffici, mi hanno detto, starebbero valutando se la competenza in materia è del Parlamento regionale o, come loro immaginano, del parlamento nazionale.

Strane coincidenze. Molto strane.

Mi chiedo: ma non era un disegno di legge del governo? Non era stato lo stesso presidente Crocetta ad indicarci la via legislativa per bloccare i lavori del Muos?

E poi, il parlamento regionale non è sovrano di scegliere cosa la Sicilia vuole essere o siamo in una democrazia sospesa, una Regione a sovranità limitata?

Noi non possiamo tollerare un golpe, non possiamo accettare la sospensione della democrazia. Sulla competenza si pronuncerà il Parlamento regionale, non Palazzo d’Orleans. Io farò le barricate: pretendo che prima dell’estate l’Assemblea regionale siciliana voti una legge che dica a chiare lettere che la Sicilia non accoglierà né impianti nucleari né istallazioni ad emissioni elettromagnetiche di grandi rilevanza.

Né oggi né in futuro.

Il presidente Crocetta, però, deve dirci una buona volta da che parte sta? Vuole una Sicilia che sia un ponte di pace oppure un’isola trasformata in una piattaforma militare del Mediterraneo?

Io non arretro di un centimetro. So bene che sul Muos e sulla pelle dei siciliani si sta giocando una partita di politica strategica e militare senza precedenti. A livello nazionale ed internazionale.

Ma la Sicilia e i siciliani hanno la schiena dritta e l’hanno dimostrato durante le lotte contro l’istallazione dei missili Cruise. Mi auguro che l’abbiano anche i 90 parlamentari all’Ars, a cominciare dal mio partito siciliano e romano. Mi auguro che la stessa schiena dritta ce l’abbia il governo Crocetta”.

fonte: Ufficio Stampa Ferrandelli