Lunedì 15 luglio gli avvocati difensori di Bradley Manning hanno chiesto di lasciar cadere sette capi d’accusa nei suoi confronti, compreso quello di aiuto al nemico, che potrebbe costargli l’ergastolo. Il Colonnello Denise Lind, che presiede la corte marziale a Ford Meade, ha annunciate giovedì che si pronuncerà sulle mozioni.
Secondo i difensori la pubblica accusa non ha potuto dimostrare che Manning avesse “una reale conoscenza” del fatto che i documenti passati a WikiLeaks sarebbero finiti in mano ai nemici degli Stati Uniti, tra cui Al Qaeda. Secondo la sua argomentazione, chiunque fornisce informazioni a un mezzo di comunicazione che poi le pubblica potrebbe essere accusato di averle passate al nemico.
Traduzione dall’inglese di Anna Polo