Alcuni giorni fa, ha fatto passaparola sul web e sui social network la notizia di una curiosa protesta silenziosa di centinaia di cittadini turchi, contro la durissima repressione subita per le strade di Istanbul e di molte città del paese. Una protesta cominciata dalla volontà di una sola persona, un artista, regista e danzatore, Erdem Gündüz, il quale è rimasto in piedi per quasi otto ore di seguito fissando la bandiera turca.
Il suo atto è stato poi seguito, grazie soprattutto al diffondersi della notizia sul web, da centinaia di altri turchi, che in diverse città hanno manifestato silenziosamente, dando vita al “Duran Adam” appunto, Uomo fermo. La protesta ha avuto una forza mediatica tale che in molte città, al di fuori dei confini turchi, è stata ripresa la medesima modalità, con l’intento di lanciare un messaggio di appoggio e solidarietà al popolo turco, colpito per settimane da una repressione durissima, che non ha risparmiato vecchi, bambini e disabili. Una violazione enorme dei diritti civili, e umani, di un popolo che è sceso pacificamente in piazza, per tutelare il proprio territorio e salvaguardare il proprio futuro da restrizioni civili, che vanno contro il percorso moderno e laico della Turchia, avviato dal ′padre della patria′ moderna, Mustafa Kemal Atatürk.
Un messaggio sentito e partecipato è partito anche da Roma, proprio nella notte della festa per i SS Pietro e Paolo, patroni della città. Una trentina di persone munite di manifesti e garofani, il simbolo della resistenza e del pacifismo, hanno dato vita al Duran Adam, rimanendo immobili per circa un’ora, in mezzo ad una folla ancora eccitata dai fuochi d’artificio. Alla protesta, ripetuta due volte, si sono uniti alcuni passanti. Un piccolo atto che ha però generato un’energia fortissima e una commozione profonda. Il gruppo che ha lanciato l’iniziativa, Agorà Roma, promette presto un secondo appuntamento.
Testo e foto: Chiara Moncada