Il Partito Repubblicano Popolare Turco (CHP), principale gruppo all’opposizione, ha chiesto ieri che il premier Erdogan si scusi pubblicamente di fronte al suo popolo e alla nazione.
“Il primo ministro deve chiedere scusa alla nazione per i fatti recenti” ha affermato Kemal Kılıçdaroğlu, leader del CHP dopo il colloquio con il Presidente turco, Abdolá Gül.
Oltre a esprimere preoccupazione per le proteste che stanno coinvolgendo il paese, Kılıçdaroğlu ha dichiarato che le parole di Erdogan non solo non erano servite a smorzare le tensioni, ma anzi erano state come benzina sul fuoco, intensificando l’escalation della rivolta popolare.
Il leader repubblicano ha sottolineato che manifestare liberamente è diritto di un popolo e sta alla base dei principi democratici, ricordando anche di aver chiesto personalmente al primo ministro turco di prendere in mano la situazione.
Kılıçdaroğlu ha condannato la violenza della polizia nei confronti dei manifestanti e chiarito che il Parlamento ha intenzione di svolgere delle indagini riguardo ai fatti degli ultimi giorni.
La rivolta del popolo turco è iniziata lo scorso venerdì, quando degli ambientalisti avevano cercato di opporsi pacificamente al progetto di distruzione di un parco cittadino di Istambul, il parco Gezy, ed erano stati dispersi con violenza dalle autorità; la protesta si è poi allargata a tutto il paese, trasformandosi in una vera e propria ribellione nei confronti del governo di Erdogan.
Il lunedì successivo in molte città del mondo si sono tenute manifestazioni e iniziative di solidarietà al popolo turco. Negli Stati Uniti, un centinaio di persone hanno manifestato di fronte al Consolato turco di New York, chiedendo anche le dimissioni del primo ministro.
In Canada, nella provincia di Alberta, alcuni dimostranti si sono riuniti per chiedere alla stampa nazionale di informare sul conflitto interno turco, dato che i media divulgavano poche notizie.
Anche in Grecia centinaia di persone hanno manifestato di fronte all’ambasciata turca di Atene in segno di solidarietà.
Traduzione dallo spagnolo da Eleonora Albini