Il riformista Hassan Rohani ha vinto le undicesime elezioni presidenziali in Iran con una vittoria schiacciante, i risultati sono stati comunicati il 14 giugno 2013. L’annuncio ha portato la popolazione Teheran a riversarsi nelle strade a festeggiare. Chiaramente questo è ciò che la maggioranza vuole, un cambiamento, e questo è ciò che quest’uomo religioso e politico di grande fame propone. Nella sua prima dichiarazione al pubblico ha chiesto la collaborazione di tutte le parti dicendo che la via da seguire sia intrapresa per mezzo di un processo integrato di sviluppo continuo.

Per i dettagli sulle elezioni Pressenza repubblica un articolo di Iran Review’s (Tehran), con tutti i permessi.

Per l’articolo originale:

http://www.iranreview.org/content/Documents/Rohani-Takes-Early-Lead-Qalibaf-in-2nd.htm

Il Ministro degli Interni iraniano Mostafa Mohammad-Najjar ha annunciato sabato che con un totale di 36.704.156 voti validi contati, Rohani ha vinto con il 50.70% dei voti, 18.613.329 voti.

Rohani ha vinto sul candidato principalista Mohammad-Baqer Qalibaf, che ha ottenenuto 6.077.292 voti, con un margine molto ampio. Qalibaf ha espresso le sue congratulazioni a Rohani per la sua vittoria.

Saeed Jalili, altro candidato principalista, ha ottenuto 4.168.946 voti, mentre l’indipendente Mohsen Rezaei 3.884.412 voti. Si sono classificati in fondo alla lista Ali-Akbar Velayati, principalista e l’indipendente Mohammad Gharazi, rispettivamente con 2.268.753 e 446.015 voti. Un totale di 1.245.409 schede elettorali sono state dichiarate nulle.

Sono stati ammessi a partecipare alle elezioni del 14 giugno quasi 50,5 milioni gli iraniani, tra cui più di 1,6 milioni degli elettori votavano per la prima volta. Il ministero dell’Interno ha dichiarato che l’affluenza alle urne è stata del 72,7%.

Il leader della Rivoluzione Islamica, l’Ayatollah Seyyed Ali Khamenei, si è congratulato con il presidente eletto, Hassan Rohani, e complimentato con il popolo iraniano per l’incredibile  affluenza alle elezioni presidenziali. In un messaggio rilasciato sabato, il leader ha dichiarato che la grande nazione dell’Iran è il vero vincitore delle elezioni, aggiungendo che il voto smentisce i complotti di tutti i mal pensanti. L’Ayatollah Khamenei ha anche sottolineato che il presidente eletto è il presidente della nazione iraniana, aggiungendo che la cooperazione e l’amicizia deve sostituire la rivalità di questi giorni.

Anche i rivali di Rohani, tra cui il sindaco di Teheran, Mohammad-Baqer Qalibaf, l’ex ministro degli Esteri, Ali-Akbar Velayati, e il Segretario del Consiglio per il Discernimento, Mohsen Rezaei, insieme al segretario del Supremo Consiglio di Sicurezza Nazionale, Saeed Jalili, si sono congratulati con lui per la sua vittoria.

Allo stesso modo gli ex candidati presidenziali, Mohammad-Reza Aref, che si è ritirato dalla corsa martedì a favore del campo riformista, e Gholam-Ali Haddad-Adel, che ha ritirato la sua offerta per la presidenza lunedì scorso, si sono complimentati con Rohani.

Biografia di Hassan Rohani

Il presidente iraniano neo-eletto è nato in una famiglia religiosa il 13 novembre 1948 nella città di Sorkheh nella provincia di Semnan. Rohani ha iniziato la sua educazione religiosa nel 1960 presso il Seminario di Semnan. Un anno dopo, si trasferì nella città santa di Qom. Nel 1969, è stato ammesso alla Tehran University e si è laureato in legge dopo tre anni. Rohani ha conseguito il Master e il dottorato di ricerca in diritto a Glasgow presso la Caledonian University.

Rohani da ragazzo è stato coinvolto nella lotta contro il regime Pahlavi. Dopo il ritorno dell’Imam Ruhollah Khomeini dall’esilio in Francia nel 1979, Rohani era politicamente attivo in Europa. Ha tenuto sessioni di domande e risposte con gli studenti in Gran Bretagna e Francia.

Rohani è stato eletto al Parlamento dopo la creazione della Repubblica islamica ed è stato deputato per cinque mandati consecutivi fino al 2000. Ha ricoperto posizioni come deputato Majlis e capo dei comitati di Difesa e di Politica Estera.

Durante la guerra con l’Iraq del 1980-1988, Rohani è stato membro del Consiglio Superiore della Difesa, comandante della Iran Air Defense e vice comandante in capo delle Forze Armate.

Rohani rappresenta attualmente il leader della Rivoluzione Islamica l’Ayatollah Seyyed Ali Khamenei nel Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale, ed è membro del Consiglio per il Discernimento e dell’Assemblea degli Esperti. Egli è anche il presidente del Centro per la ricerca strategica. Rohani parla correntemente l’inglese, l’arabo e il persiano e ha scritto circa 100 libri e articoli, oltre a condurre 700 diversi progetti di ricerca.

Il presidente eletto Rohani ringrazia gli iraniani per l’enorme affluenza alle urne

Il presidente eletto dell’Iran, Hassan Rohani, ha ringraziato il popolo iraniano per l’enorme affluenza alle urne nelle elezioni del 14 giugno. Rohani ha anche offerto un ringraziamento speciale al leader della Rivoluzione Islamica Ayatollah Seyyed Ali Khamenei e altre figure religiose maggiori.

Rohani ha dichiarato che una partecipazione significativa ed efficace delle persone nel voto è la risposta alla volontà del leader.
L’elezione ha testimoniato l’unità degli iraniani, ha detto il presidente eletto, aggiungendo che il popolo iraniano è stato senza dubbio il vincitore delle elezioni.

Ahmadinejad si congratula con Rohani per la vittoria elettorale in Iran

In un messaggio di sabato, il presidente iraniano uscente Mahmoud Ahmadinejad si è congratulato con leader della Rivoluzione Islamica, Ayatollah Seyyed Ali Khamenei, con la nazione iraniana e con il presidente eletto per l’importante vittoria.

“Ho sempre profondamente creduto nelle grandi e infinite capacità della nazione iraniana nel [raggiungere] lo sviluppo e la grandezza”, Ahmadinejad ha detto nel suo messaggio. “Credo che tutti i traguardi possono essere conquistati credendo e confidando nella nazione iraniana e nel rispetto degli interessi e dei gusti diversi”, ha aggiunto il presidente iraniano.

I paesi stranieri hanno risposto alla vittoria di Hassan Rohani del 14 giugno

Il governo degli Stati Uniti ha detto sabato che rispetta i risultati delle elezioni. Il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, ha espresso la speranza che il governo iraniano possa “fare scelte responsabili” per un futuro migliore.

Anche il ministero degli Esteri francese ha elogiato la determinazione del popolo iraniano a partecipare alle elezioni. In una dichiarazione, Laurent Fabius, ha detto che la Francia è pronta a lavorare con Rohani sul programma nucleare iraniano e il conflitto in Siria.

Nel frattempo, il Foreign Office britannico ha invitato il presidente eletto a impostare l’Iran su una strada diversa. Ha esortato Rohani a portare l’Iran verso un rapporto costruttivo con la comunità internazionale.

Il responsabile della politica estera all’Unione Europea, Catherine Ashton, ha sottolineato che l’UE si impegnerà a lavorare con Rohani sulla questione nucleare iraniana.

Il presidente afghano, Hamid Karzai, si è congratulata con il leader della rivoluzione islamica Ayatollah Seyyed Ali Khamenei e la nazione iraniana sulla vittoria elettorale di Rohani. Karzai ha chiesto un’ulteriore espansione dei legami bilaterali sotto la nuova amministrazione iraniana.

Il ministro degli Esteri svedese Carl Bildt ha anche detto il suo paese ha bisogno di una interazione con l’Iran.

Si sono congratulati con Hassan Rohani per la sua vittoria anche il Capo delle Nazioni Unite e il segretario generale delle Nazioni Unite. “Il segretario generale ha seguito da vicino le undicesime elezioni presidenziali in Iran, tenutosi il 14 giugno e osserva con soddisfazione l’alta affluenza alle urne” ha riferito un portavoce di Ban Ki-moon in una dichiarazione di sabato. “Si congratula con il signor Hassan Rohani”, aggiunge il comunicato. La dichiarazione ha sottolineato la determinazione di Ban per impegnarsi con le autorità iraniane e con Rohani “sui temi di rilevanza per la comunità internazionale e il benessere della nazione iraniana”. Nella dichiarazione inoltre Ban ha invitato l’Iran a svolgere un “ruolo costruttivo negli affari regionali e internazionali.”

Traduzione di Irene Tuzi