Sabato 8 giugno, giorno della partita Italia–Israele della coppa Uefa Under 21, a Roma, in Piazza del Popolo, si organizza un presidio di protesta contro l’uso dello sport per legittimare gravi violazioni dei diritti umani. Il presidio di Roma si inserisce in una giornata nazionale della campagna Cartellino Rosso all’Apartheid Israeliana, con iniziative a Napoli, Milano, Bologna e altre città.
Mentre gli azzurrini scendono in campo in Israele, ai giovani palestinesi sono negati i diritti fondamentali di studiare, muoversi, partecipare allo sport, e di vivere. Le brutali politiche di Israele non risparmiano nessun aspetto della vita dei palestinesi, lo sport incluso.
Più volte infrastrutture sportive e stadi palestinesi sono stati distrutti sotto le bombe di Israele, calciatori professionisti e ragazzini che giocavano a pallone vicino a casa sono stati uccisi, restrizioni sul movimento ostacolano le possibilità di allenarsi e di gareggiare, le donne e gli uomini sportivi palestinesi vengono arrestati e detenuti senza capi d’accusa. I calciatori Mohammad Nimr e Omar Abu Rois sono attualmente nelle carcere israeliane.
Questo è il quadro in cui si svolge il campionato UEFA Under 21. Ma non basta. Le quattro città israeliane che ospitano le partite, Gerusalemme, Tel Aviv, Netanya e Petah Tikva, sono state costruite o si sono estese al di sopra di alcuni dei 532 villaggi palestinesi distrutti tra il ‘47 e il ‘48, e cancellati dalla faccia della terra, in quella che è chiamata la Nakba (catastrofe). Gli abitanti, 750.000, ma secondo alcune fonti 900.000, furono cacciati con la forza o uccisi.
Una rappresentazione teatrale, Calcio Under Apartheid, una partita tra Israele e Palestina con tanto di arresti e checkpoint sul campo, racconterà al pubblico le condizioni dello sport e della vita palestinese.
L’Uefa, e anche la Federcalcio, sono rimaste sorde ai tantissimi appelli che chiedevano di spostare il campionato da Israele, provenienti sia dal mondo dello sport palestinese, che da personaggi come Desmond Tutu e Ken Loach, da giocatori come Frédéric Kanouté, dallo sport popolare e da tifosi del calcio e dei diritti umani.
Lasciare che Israele ospiti gli Europei significa, di fatto, negare quanto accade ormai da decenni in Palestina e premiare uno stato che ha fatto dell’abuso e della violenza verso i palestinesi la prassi, riconoscendogli una qualche forma di legittimazione.
Cartellino Rosso all’Apartheid Israeliana
Rete Romana di Solidarietà con il Popolo palestinese
Comunità Palestinese di Roma e del Lazio
Associazione nazionale Italia Palestina
Per info: cartellino.rosso.bdsitalia@
bdsitalia.org/cartellino-rosso