Le proteste di vario tipo continuano, nonostante ogni notte la polizia spari lacrimogeni. Di giorno sembra tutto normale, ma a partire dal tardo pomeriggio la gente si riunisce in diverse parti della città, sempre in modo nonviolento. La polizia però non li lascia mai in pace.
Stasera abbiamo deciso di tornare a Kizilay per vedere se c’era qualche manifestazione di protesta a Güven Park. All’improvviso è comparsa una lunga processione di persone che tenevano in mano delle candele: camminavano in silenzio, dirette verso il punto della piazza dove è sorto una specie di altare di omaggio e commemorazione dei quattro giovani uccisi dalla polizia nelle ultime settimane. Arrivati là ognuno posava a terra la sua candela e una persona le sistemava intorno alle foto dei quattro giovani. C’era molta gente tutt’intorno, in piedi e seduta, in un’atmosfera tranquilla e dignitosa e tutti firmavano la petizione che noi abbiamo sottoscritto ieri, per chiedere che i responsabili della morte dei manifestanti vengano processati. Il silenzio era rotto dai clacson delle auto che passavano e dagli applausi delle persone intorno alla piazza. Sembra che negli ultimi due giorni il numero di persone che partecipano a questa nuova forma di protesta sia aumentato molto. La gente sta creando una sua forma di spiritualità, forse non in modo cosciente, ma esprimendo comunque un sentimento molto intenso.