Per la Siria, esiste una soluzione svizzera: “Una Siria unita, federale, con autonomie locali, anche a livello di villaggio, con sunniti, sciiti e curdi che vogliono mantenere relazioni su ogni lato del confine; il mantenimento della pace internazionale, tra cui in particolare la tutela delle minoranze; ed il Movimento dei Paesi Non Allineati, che eliminano le basi straniere e il flusso di armi, senza eliminare l’arbitrato vincolante sul Golan (e tutto quanto connesso al giugno 1967 in generale), con l’adesione stessa di Israele presso l’ONU in questione”.
Il Premio Nobel per la Pace, Mairead Maguire, ha detto ai media dopo il suo viaggio in Siria e in Libano dal 01all’11 maggio 2013 nell’ambito della “Delegazione Mussalaha” (delegazione internazionale per la pace):
“E’ il popolo siriano a dovere trovare una soluzione per i suoi problemi, il suo destino, la sua politica, i suoi dirigenti, la sua stessa forma di governo. Nessuno ha il diritto di interferire nei loro affari interni e tutte le forze straniere devono ritirarsi e stare lontano. Il flusso di armi e di combattenti armati deve essere fermato, le sanzioni devono essere revocate, e se l’embargo sulle armi deve rimanere in vigore, esso deve coinvolgere tutte le parti; in particolare, il governo siriano ha il diritto legittimo di difendersi contro l’aggressione straniera…”
“Trovo vergognoso che i nostri governi occidentali, guidati da Stati Uniti, Unione Europea, Israele e i loro stati clienti, siano così ansiosi di partecipare a tali atrocità commesse in nome del “diritto dei diritti umani”, della “democrazia” e dello “Stato di diritto”, nonché della “libertà” e degli altri eufemismi banali e privi di senso. Le strutturepolitiche ed economicheattuali, ancorate negli ingranaggi del capitalismo e delmilitarismo predatori, ci lasciano una sola possibilità, il male minore, ma è una costruzione artificiale. Gandhi, Mandela, Martin Luther King, Lula e molti altri sono la prova che ilcambiamento e latrasformazione sonoall’orizzonte, possono prendere forma ed emergono dal basso, dalle fila degli oppressi e delle minoranze, una periferia non cooptata, non il centro di un impero di banche e fondazioni che cercano profitti illimitati e poteri egemonici. La politica deve essere condotta in modo da cercare di contribuire al benessere degli esseri umani. In un altro momento della storia, la pirateria, la schiavitù e la monarchia assoluta, per esempio, hanno rappresentato lo status quo, il diritto, la legge, ma non è più questo, oggi, il caso. La resistenza nonviolenta e l’azione diretta attraverso sistemi culturali e strutturali sono i modi per invertire il corso degli eventi, che sta attualmente conducendo il nostro pianeta e la vita stessa sulla Terra nell’abisso. Dobbiamo scegliere la vita e la pace con mezzi pacifici, dobbiamo resistere e lo faremo!”.
La nostra Associazione è per la pace in Siria e ha informato ed esige che le persone di tutto il mondo si uniscano per opporsi a ciò che sta accadendo. Per questo, abbiamo bisogno di fare sapere che condanniamo in modo esplicito l’intervento militare all’interno e contro paesi stranieri, non solo perché tale interferenza è ovviamente una cosa negativa, pericolosa e distruttiva, ma perché, per l’esistenza di una convinzione o di un principio politico realizzabile, è indispensabile operare per una autonoma sovranità nazionale rafforzata.
Per questo, proponiamo, subito, di:
– Porre termine a qualsiasi intenzione di qualsivoglia intervento militare da parte degli Stati Uniti e dei Paesi Europei che sostengono questi interventi negli affari interni della Siria.
– Stabilire un cessate il fuoco accompagnato da una missione di osservatori permanenti da parte di coloro che non prendono parte agli attacchi, agli scontri ed alle ingerenze in Siria.
– Sviluppare e diffondere un programma e un ordine del giorno per le riforme politiche e sociali accettate dal popolo e dai partiti politici espressione dei diversi gruppi presenti in Siria.
Queste misure costituiscono la base delle condizioni minime necessarie per superare la violenza di questo momento critico in cui la violenza di una minoranza si trova ad affrontare la violenza di un’altra minoranza. Si svolgono in un complesso di diverse posizioni ideologiche dei vari gruppi civili, etnici e religiosi.
La Siria deve essere liberata dal fardello delle manipolazioni delle grandi potenze che hanno fatto sì che il paese fosse utilizzato come teatro di una guerra per procura che non si preoccupa affatto del popolo siriano.
Ribadiamo che se proviamo a chiedere l’opinione della gente sulla guerra in corso, la guerra semplicemente non esiste! Le persone che amano la vita vogliono la pace e operano per la pace.
L’Associazione Umanista di Hong Kong si propone, come fece l’Internazionale Umanista ormai trenta anni fa, di procedere verso una democrazia reale, diretta e partecipativa e prendere la via della liberazione, dell’emancipazione e della trasformazione, per portare le persone al centro di una storia di valori autenticamente umani.
Traduzione a cura di Gianmarco Pisa