Per oggi sono state convocate nuove mobilitazioni in segno di protesta per la detenzione dei due fotografi spagnoli, Adolfo Luján e Raúl Capín, arrestati senza motivo e solo per essere stati testimoni di episodi di violazioni da parte della polizia.
La linea seguita dal governo spagnolo è quella di mettere a tacere le voci che denunciano la politica dei tagli, l’austerity e le ingiustizie che vengono perpetrate senza pudore. Le identificazioni e le relative sanzioni subite da coloro che immortalano casi di violazioni del diritto alla libertà di espressione da parte della polizia sono sempre più frequenti. Questo è uno di quei casi.
Molte persone e numerose associazioni si sono unite alla protesta. E’ possibile farlo attraverso il seguente link : http://contraindicaciones.net/2013/05/el-estado-contra-la-libertad-de-expresion.html
Riportiamo di seguito il comunicato della “Piattaforma per la Libertà di Informazione” relativo all’arresto dei due fotografi approvato in assemblea di fronte alla questura di Mortalaz, Madrid, nel pomeriggio di ieri e ci uniamo alla denuncia per questa serie di arresti ingiustificati.
“Oggi, 22 Maggio 2013, Adolfo Luján e Raúl Capín sono stati arrestati presso i rispettivi domicili con varie accuse. L’unico delitto commesso è quello di essere stati testimoni scomodi e di aver fotografato in varie occasioni violazioni dei diritti fondamentali da parte dei corpi di polizia”.
Raúl Capín, fotografo del quotidiano indipendente Diario DID e collaboratore della rivista digitale Mundo Obrero, è stato accusato di “attentato e disturbo all’ordine pubblico” così come il collega , Adolfo Luján, collaboratore di Spanish Revolution, tratto in arresto nella sua casa durante le prime ore del giorno.
Raúl, Adolfo e il resto della stampa che si occupa di coprire notizie relative alla protesta civile e alle azioni dei movimenti sociali sono stati identificati in varie circostanze e segnalati, tra li altri, dal giornalista del quotidiano ABC Carlos Hidalg, come “falsi fotografi che si infiltrano nelle manifestazioni con il fine di provocare scontri con la polizia” e indicati come manifestanti “radicali” sia da ABC che dalle prime pagine dei quotidiani La Razón, e El Mundo.
Oggi più che mai siamo tutti Raúl Capín e Adolfo Luján e abbiamo il diritto di informare ed essere informati e i fotografi, i giornalisti, i redattori e i cittadini stessi sono i nostri occhi, le nostre mani, le nostre orecchie. Non possiamo permettere che ci facciano tacere.
Chiediamo al Governo e al Ministero degli Interni l’immediata scarcerazione di RAÚL CAPÍN e ADOLFO LUJAN e convochiamo una manifestazione di fronte alla sede del governo per domani 23 maggio alle ore 18.00. (Calle calle Miguel Ángel, 25. Metro: Gregorio Marañón).
La stampa subisce sempre più le aggressioni degli organi di polizia durante le manifestazioni. Per questo stiamo dando vita alla “Piattaforma per la Libertà di Informazione”, un gruppo di informatori che rivendicano il diritto che si sta tentando di negare a loro e a tutti i cittadini e cioè il diritto alla libertà di stampa.
Tale diritto si divide in altri due diritti: quello di informare e di essere informati, continuamente violati dalle forze di polizia, e che sono riconosciuti a livello nazionale e internazionale sia dalla Costituzione Spagnola che dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e ratificati con varie sentenze dalla nostra Corte Costituzionale.
Tradotto da Eleonora Albini