L’Autorità nazionale palestinese ha accusato Israele di “sabotare gli sforzi” americani per il rilancio del processo di pace in Medio Oriente autorizzando la costruzione di nuovi alloggi in Cisgiordania. La posizione dei palestinesi è stata espressa dopo l’annuncio dell’autorizzazione per 296 nuovi alloggi nella colonia di Beit El, nei pressi di Ramallah.
La prossima edificazione di fabbricati a Beit El, ha detto chiaramente il capo negoziatore palestinese Seb Erekat, “è un messaggio all’amministrazione americana e una porta sbattuta in faccia al processo di pace”.
Erekat ha denunciato inoltre “atteggiamenti provocatori” assunti negli ultimi giorni: un riferimento al fermo di sei ore ieri del Gran Mufti di Gerusalemme interrogato dalle autorità israeliane in relazione ai disordini di due giorni fa, quando un gruppo di attivisti ebraici ha manifestato sulla Spianata delle Moschee nella città vecchia.
Il ministro della Giustizia Tzipi Livni – che ha la delega per i negoziati palestinesi – ha minimizzato, dal canto suo, l’autorizzazione alle nuove costruzioni in Cisgiordania. “Abbiamo informato immediatamente gli americani, che hanno compreso e non hanno reagito” ha detto Livni al termine di un incontro con il Segretario di Stato americano John Kerry, svoltosi ieri a Roma.
Il blocco delle costruzioni negli insediamenti – illegali in base alle leggi internazionali – è considerato dai palestinesi una condizione necessaria per riprendere i negoziati.
Nel corso del suo recente viaggio nella regione il capo della diplomazia di Washington aveva chiesto a israeliani e palestinesi di dargli due mesi di tempo e di evitare mosse unilaterali per tentare di riavviare i negoziati di pace. Oltre che sulla ‘Arab Peace Initiative’ – che prevede che 22 paesi arabi normalizzino i rapporti con Israele in cambio del ritiro israeliano dai Territori occupati nel 1967 – i nuovi colloqui dovrebbero analizzare la proposta della Lega Araba sullo scambio di territori, ovvero la ridefinizione dei confini modificati negli anni dalla nascita e dall’espansione di colonie israeliane in Cisgiordania.