Sabato 25 maggio 2013 una singolare protesta ha avuto luogo nella capitale turca: oltre un centinaio di persone si sono radunate in piazza e, semplicemente, si sono baciate.
Tutto è nato da un annuncio diffuso dagli altoparlanti della metropolitana di Ankara la scorsa settimana, che invitava i passeggeri nelle stazioni e sui treni a «comportarsi seguendo i codici morali». Un annuncio che ha suscitato forti polemiche negli abitanti, per strada e sui social network ed è stato addirittura oggetto di un’interpellanza parlamentare di una deputato del CHP, il Partito Popolare Repubblicano (kemalista e socialdemocratico).
La “kiss protest” è andata in scena proprio per protestare contro questo eccessivo zelo dell’azienda di trasporti, che raggiunta per commentare l’annuncio lo ha giustificato come reazione al comportamento “inappropriato” di due teenager sulla banchina. Inizialmente il luogo previsto era lo stesso interno della stazione di Kurtuluş, ma successivamente la manifestazione è cominciata già nella piazza all’esterno della stazione, visto l’imponente schieramento delle forze di sicurezza che ha cercato di impedire l’accesso alla metropolitana. Alcuni manifestanti sono tuttavia riusciti a entrare nella stazione e hanno continuato il singolare flash-mob anche lì.
Una ventina di persone – questa la stima riportata da Al-Jazeera English – ha anche organizzato nella stessa piazza una contro-manifestazione conservatrice, che ai cartelli “Free Kisses” e alle labbra congiunte opponeva canti religiosi e slogan contro l’impudicizia degli astanti. Secondo Hurriyet-Daily News la polizia è dovuta intervenire per dividere i gruppi ed evitare scontri tra i due “schieramenti”.
Va segnalato che la Turchia non è nuova a questo genere di forme di protesta insolite e ironiche – e subito viene in mente il paragone con gli altri tipi di iniziative di registro simile messe in atto in Spagna e Portogallo e raccontate su queste pagine. Lo scorso anno ad Istanbul un flash mob dello stesso tipo si tenne per protestare contro un autista di autobus che, rivolgendosi ad una coppia che si baciava sull’automezzo, l’aveva redarguita in maniera esagerata: «Questo non è un posto per fare sesso.»