Il Comitato No MUOS di Niscemi, il Comitato Mamme NO MUOS e il Coordinamento regionale dei Comitati NO MUOS proclamano una giornata di sciopero generale a Niscemi per il 31 maggio; una giornata in cui tutte le attività lavorative, economiche, commerciali si fermano per affermare con forza, ancora una volta, che la popolazione niscemese non vuole il MUOS, non vuole le 46 antenne della base NRTF, non vuole che questa terra, per la quale i nostri padri e i nostri nonni hanno lottato, sia il luogo da cui parte una strategia criminale volta a controllare il mondo, a tenerlo sotto la minaccia militare e nucleare, a teleguidare gli aerei senza pilota (droni).
Lo sciopero generale serve a dimostrare che la popolazione è unita nel rivendicare il diritto alla salute, a vivere in un ambiente sano, all’autodeterminazione. Le vicende delle ultime settimane ci dimostrano che solo la mobilitazione dal basso, solo la lotta popolare, l’azione diretta, i blocchi ai cancelli, il presidio permanente, la mobilitazione incessante a Niscemi, in tutta la Sicilia e fuori dell’Isola, possono realmente bloccare la costruzione del MUOS, mentre le promesse, gli annunci e i proclami dei politici si dimostrano solo un tentativo di tranquillizzare la popolazione e gli attivisti, per permettere agli USA di guadagnare tempo e completare i lavori del MUOS. Le minacce del governo, che ricorre al TAR contro la regione siciliana, ci dimostrano solo che il governo difende l’illegalità, gli interessi delle lobbies militari e delle industrie di armamenti.
Niscemi è una città devastata dal clientelismo, dalla cultura della delega e della rassegnazione; è una città che da anni subisce mancanza di acqua, inquinamento delle falde acquifere (a causa dello sversamento di bromato dalla base Usa di c/da Ulmo) , esalazioni del petrolchimico, crisi dell’agricoltura, viabilità da Terzo Mondo, mancanza di lavoro per i giovani. Proprio in questo territorio vengono spesi milioni di euro, non per risolvere questi problemi, ma per costruire una struttura militare di comunicazioni che renderà ancora più crudeli le guerre e condanna la nostra terra a rimanere una colonia degli Stati Uniti. Il 41% dei costi per il funzionamento delle basi militari Usa-Nato viene pagato dalle nostre tasse, mentre chi ci governa continua ad infliggerci sanguinosi tagli alle spese sociali. La presenza della base, con le sue 46 antenne e con il costruendo MUOS, creerà un marchio negativo indelebile per tutte le attività economiche locali e soprattutto per quelle legate all’agricoltura.
Per questo, assieme a tutte le iniziative che da tempo vengono portate avanti, un giorno di blocco di ogni attività a Niscemi sarà un segnale forte lanciato alle istituzioni e agli USA per affermare che non vogliamo la militarizzazione del nostro territorio e di tutta la Sicilia, ma un presente dignitoso e un futuro migliore per la popolazione. E’ importante che ogni categoria, ogni realtà associativa, si prepari a questa scadenza discutendone, divulgandola, impegnandosi alla serrata totale. Il sindacato di base Cub fornirà la dovuta copertura sindacale a i lavoratori che lo riterranno necessario.
No alla costruzione del Muos, Si allo smantellamento delle 46 antenne
La Sicilia non è zona di guerra, via le basi Usa dalla nostra terra
Smilitarizziamo la Sughereta